Avete notato? Il MacBook Air è il primo Mac multi-touch!
Certo questa non è la caratteristica che salta all’occhio la prima volta che lo vedete; piuttosto all’inizio viene notata l’estrema sottigliezza o la tastiera scura (che poi si rivela retroilluminata).
Invece, la parte più innovativa e interessante è proprio il trackpad che riconosce i comandi multi-touch e li applica nel MacOSX.
La soluzione di utilizzare un trackpad sensibile al multi-touch è una ottima idea che permette di innovare senza stravolgere l’attuale idea di computer e quindi senza traumatizzare l’utente.
Coverflow nel Finder è proprio l’ambiente ideale dove utilizzare questi comandi, come si vede nel video introduttivo prontamente pubblicato da Apple sul suo sito USA.
Per il momento, però, l’integrazione nel MacOSX è ancora piuttosto rozza e qui, forse, sta la prossima sfida che Apple dovrà affrontare per continuare a trascinare l’innovazione.
Forse il MacBook Air è nato per questo: creare un Mac multi-touch per cominciare ad affiancare questa nuova interfaccia d’uso a quella in uso fino ad oggi sui Mac, basata sul mouse.
Ma perchè portare il multi-touch su Mac? Semplice, innanzi tutto perchè con alcune applicazioni professionali è sicuramente una soluzione molto comoda che permette di velocizzare il lavoro; in secondo luogo anche solo per correre dietro a una funzionalità che il mercato apprezza molto.
Il multi-touch oggi è infatti sinonimo di alta tecnologia e piace molto al mercato quindi queste funzionalità (ancora poco presenti anche su PC) potrebbero attirare nuovi clienti verso il mondo della mela.
MacBook Air è una scelta coraggiosa che, non a caso, non sostituisce nessuna delle due famiglie di portatili che vendono già benissimo.
Probabilmente la scelta di presentarlo al MacWorld è stata presa perchè Apple aveva bisogno di replicare l’euforia che seguì la presentazione dell’iPhone al MacWorld 2007.
L’impatto sul mercato sarà sicuramente diverso ma un dispositivo così innovativo, e alla moda, dovrebbe essere sufficiente a mantenere alta l’attenzione sull’azienda e a far crescere ancora il suo valore in borsa (anche se è arrivato, dalle prime ore, un tracollo inaspettato).