“No Line on the Horizon“, il nuovo, attesissimo album degli U2, verrà ufficialmente rilasciato il 27 febbraio in Irlanda e il 3 marzo nel resto del mondo. “Ufficiosamente”, però, è disponibile dal 18 febbraio praticamente su ogni rete P2P.
Decisamente un colpo basso per Bono e soci, specie dopo l’anatema pronunciato in estate dal loro manager, secondo il quale gli ISP dovrebbero adoperarsi per far sì che agli autori di crimini informatici venga impedito l’accesso ad Internet.
Ma il gruppo irlandese e il suo “entourage” saranno ancor più sorpresi nel constatare che, una volta tanto, il “leaking” non è avvenuto su iniziativa di qualche solerte pirata, bensì per un errore (non si sa quanto in buona fede) di rispettabili e legalissimi negozi di musica online.
A quanto si apprende dal sito @U2, tutto è partito l’8 febbraio, quando “No Line on the Horizon” fu misteriosamente reso disponibile per il download su Napster Mobile, uno store nato dalle ceneri del celeberrimo programma P2P e indirizzato principalmente allo scaricamento di musica sui telefonini. Di questa “svista” non si è accorto quasi nessuno e l’allarme è rientrato nel giro di pochi giorni.
Non è stato così, invece, quando Get Music Australia ha ripetuto lo stesso identico errore di Napster. I file sono rimasti a disposizione degli utenti solo per poche ore, ma gli scaricamenti sono stati migliaia e ben presto gli MP3 sono affiorati nei principali network di file sharing.
E pensare che, per evitare che l’album fosse “piratato”, il gruppo le aveva provate proprio tutte; per esempio, anziché inviare copie in anteprima alle testate specializzate, come da prassi, i recensori sono stati invitati a così detti listening parties, ovvero delle sessioni di ascolto private i cui partecipanti dovevano sottostare a controlli severissimi.
Non solo: ad agosto quattro brani dell’album furono messi in rete da un fan. Si trattava di registrazioni di qualità bassissima, visto che erano state effettuate con un telefono cellulare fuori dalla villa di Bono nel Sud della Francia, ma non mancarono di suscitare immediata reazione da parte degli U2, che chiesero e ottennero la loro rimozione da YouTube.
Proprio uno strano scherzo del destino, se di “destino” si può parlare: non è la prima volta, infatti, che i rivenditori (online e non) rendono disponibile un prodotto prima della sua data di uscita ufficiale. Questo è il risultato: i veri fan pazienteranno fino a marzo e pagheranno più di 20 ? per un album che centinaia di migliaia di persone possono già ascoltare gratuitamente.