Il nuovo disco dei Guns n' Roses piratato per solo un mese

Il nuovo disco dei Guns n' Roses piratato per solo un mese

Il nuovo album dei Guns n’ Roses è un dei dischi più discussi degli ultimi anni e curiosamente sempre per tematiche extramusicali. Scommesse, voci di corridoio, rimandi infiniti, leggende metropolitane e un’attesa spasmodica da parte dei fan hanno fatto di Chinese Democracy un oggetto quasi di culto senza che se ne sia mai sentita una sola nota.
Normale che l’album appena effettivamente pronto sia stato vittima immediata di pirateria.

Kevin Cogill è stato pizzicato dall’FBI dopo aver messo in rete alcune tracce dell’album nello scorso Giugno. La band in realtà gli aveva semplicemente intimato di rimuovere il materiale come si fa in casi simili e Cogill l’aveva prontamente levato ma la RIAA è voluta andare fino in fondo e ha composto il numero dell’FBI.

Così a fine Agosto i federali si sono presentati alla porta dell’uploader e l’hanno arrestato per avere distribuito online materiale sottoposto a copyright e pronto per una distribuzione commerciale essendone perfettamente conscio.

Dopo aver rischiato il carcere duro per 3 anni tuttavia ora la prospettiva sembra nel peggiore dei casi di un anno di galera e se Cogill si dichiarerà colpevole, cosa che accadrà con tutta probabilità, la pena potrebbe anche essere ridotta ad una sola multa.

La cosa curiosa è però che non ci sono informazioni sul fatto se Cogill sia stato costretto a rivelare la propria fonte? Dove è riuscito ad avere quei file appartenenti ad un disco di cui si parla da almeno 15 anni ed intorno al quale tutto sembra fallire ed andare a scatafascio? E chi ha avuto modo di scaricarli quando erano online?

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