Il nuovo P2P usa la banda come moneta

Per ovviare al problema delle richieste che spesso eccedono le fonti nei network di file sharing arriva un software progettato per ricompensare con più banda gli utenti che sono più propensi a fare da fonte contro quelli che invece scaricano solamente
Il nuovo P2P usa la banda come moneta
Per ovviare al problema delle richieste che spesso eccedono le fonti nei network di file sharing arriva un software progettato per ricompensare con più banda gli utenti che sono più propensi a fare da fonte contro quelli che invece scaricano solamente

Per aumentare l’efficienza e l’utilità dei programmi di condivisione è basilare che ogni peer sia attivo il più possibile in invio quanto in ricezione. Per ottenere tale risultato dall’università di Delft arriva Tribler (oggi in versione 4.0.4, 19.6 Mb), un nuovo software di Peer To Peer che utilizza la banda come moneta di scambio.

Uno dei più grandi problemi di qualsiasi network per la condivisione di file infatti è l’alta presenza di “leechers”, ovvero quegli utenti che scaricano unicamente, mettendo poco o nulla a disposizione degli altri (per timori legali o per problemi di banda). Un simile fenomeno fa sì che il materiale sia spesso difficile da trovare o lungo da scaricare perchè il numero dei richiedenti eccede di troppo quello delle fonti. Ogni network tenta di ovviare al problema come può (i file torrent per esempio provano a risolvere consentendo il download anche da fonti incomplete, da chi cioè sta scaricando il file e può mettere in condivisione le parti che già ha ricevuto), ma un modo efficace di porre rimedio ancora non è stato identificato.

A cercare di dare una risposta definitiva ci prova dunque la creatura del Dr. Johan Pouwelse che, nata per il circuito dei personal computer, è stata adottata da Sony per il proprio sistema di condivisione dei file video nel portale Home abbinato alla Playstation 3. Il nodo è tutto nel ricompensare gli utenti che mettono a disposizione i file da loro scaricati dandogli più banda, velocizzando cioè i loro trasferimenti in entrata.

«Nel nostro modello la vostra TV usa i “minuti di televisione guardata” come una sorta di moneta di scambio del P2P finalizzata al download» ha dichiarato il prof. Pouwelse alla BBC: «la televisione si connette direttamente ad internet per il download di contenuti in alta definizione, dopo aver visto un programma, il sistema lo mette automaticamente in condivisione nella notte, fino a che il vostro credito di “minuti di televisione guardata” non è di nuovo in pari. Se questo sistema dovesse funzionare potrebbe essere un bel cambiamento per il business televisivo».

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