Nei primi giorni di dicembre è stato varato il nuovo portale del Partito Democratico, che costituisce un ulteriore passo nella direzione tracciata fin dalle ultime elezioni: quella del Web 2.0 come insieme di idee e strumenti per fare comunicazione politica costruendo una comunità di iscritti.
La fiducia al riguardo è tale e tanta che, con tono un po’ enfatico, nella pagina “PD2.0” si legge:
“a differenza degli altri media (TV, radio, stampa) nel Web i confini tra chi produce il messaggio e chi lo riceve si annullano”.
Il che fa parte della retorica consueta e generica sul Web 2.0.
C’è però da notare lo sforzo significativo per moltiplicare i canali di comunicazione tra gli iscritti al portale e coloro che a vario titolo sono impegnati nel PD come “amministratori” e “politici”: oltre al link già noto a YouDEM.tv, troviamo una pagina dedicata al “Governo ombra”, PDMobi (per il cellulare) e il nuovo progetto RadioDEM in versione beta (che dovrebbe dedicare “grande attenzione” alle “opinioni dei cittadini raccolte intorno ai grandi temi proposti dall’attualità”).
Tutte iniziative integrate con i blog del PD-Network e navigabili anche attraverso “nuvole di tag” (da una di queste risulta chiaramente che Berlusconi è oggetto di discussione tanto quanto Veltroni).
Se ci si interroga sulle aspirazioni del portale, basterà notare che nei primi giorni di dicembre ci sono stati periodi nei quali l’unico politico raffigurato sulla Home page era Barack Obama, implicitamente collegato al progetto del PD anche tramite lo slogan: sotto al logo del PD troviamo scritto “Tanti per cambiare”; sotto l’immagine di Obama, “Il mondo cambia. Barack Obama presidente”.