Il nuovo Webnews nasce da un presupposto: l’imporsi delle tecnologie digitali nella vita di tutti i giorni costringe tutti ad essere sempre più (e sempre meglio) informati su quel che sta succedendo. La tecnologia permea la vita di ognuno una goccia alla volta, continuamente, ed in pochi anni ci siamo trovati immersi in una rivoluzione di una portata tale da renderci incapaci di delinearne i confini. Siamo immersi in un mare nuovo, ma l’unica cosa che vediamo spesso non è la costa, ma soltanto l’orizzonte. Non ci resta che navigare.
Solo una cosa possiamo sapere oggi: un domani i nostri nipoti descriveranno questo periodo come quello della grande rivoluzione digitale. La seconda, forse: dopo i computer, è l’ora della rete e del mobile.
Webnews vuole rispondere a questa esigenza: ogni persona è oggi un utente ed ogni utente deve sapere quali strumenti sta usando, perchè li sta usando, come li può usare e quali sono i pericoli che si nascondono dietro le mirabolanti promesse del progresso. Consapevolezza, innanzitutto: soltanto l’informazione e l’analisi possono determinare la bussola con la quale ci si può orientare tra le novità del mercato.
Dopo mesi di crescita siamo quindi giunti al momento in cui occorre cambiar marcia per rispondere meglio agli obiettivi prefissati. Nuovi strumenti, una nuova struttura più leggera e capace, una nuova grafica per orientare meglio l’occhio tra le notizie. Ma non è soltanto maquillage: dietro il nuovo Webnews c’è un gruppo in divenire che quotidianamente sceglie, approfondisce, analizza e quindi porta online le “storie” di maggior importanza, i prodotti di maggior pregio, le novità di maggior incisività.
Il nuovo Webnews è da oggi sotto gli occhi di tutti. Inutile e scontato tornare alla metafora del “cantiere aperto”: un sito come il nostro deve essere un laboratorio per forza e per vocazione, perchè soltanto la sperimentazione continua permette di stare al passo con quella stessa velocità che si intende descrivere e raccontare.
Ed è questo soltanto metà del lavoro. La parte restante è di quella della community che commenta, degli utenti che segnalano, degli “amici” che rilanciano su Facebook i nostri articoli. La somma di tutti questi elementi è un formicaio di relazioni ed informazioni che rende tutti più capaci e pronti.
Si dice che Einstein sostenesse che i computer siano incredibilmente veloci, accurati e stupidi, mentre gli uomini sarebbero incredibilmente lenti, inaccurati e intelligenti. Oggi queste due verità sono messe in dubbio da computer sempre più intelligenti e persone che li usano in modi sempre più stupidi. Ma su una cosa Einstein aveva ragione: “l’insieme dei due costituisce una forza incalcolabile”. Non puntiamo a calcolare questa forza. Ma vorremmo comunque provare a descriverla.