Appena pochi giorni dopo le dichiarazioni rese dal presidente della SIAE Giorgio Assumma, in cui questi sembrava “aprire”, in qualche modo, alla libera diffusione delle opere su Internet, lo stesso Assumma torna su posizioni più rigide, interrogato sulla cosiddetta dottrina Sarkozy (a cui sembra ispirarsi il pacchetto Telecom).
Abbiamo recentemente riferito dei patemi che tale progetto sta incontrando in Europa, in particolare con riferimento alla possibilità, per autorità diverse dai Tribunali, di procedere alla disconnessione forzosa degli utenti che infrangono le norme di copyright.
Intervistato a questo proposito da Adnkronos, Assumma ha dichiarato:
Il pericolo della decisione presa dal Parlamento Europeo risiede nel fatto che la lungaggine dei provvedimenti può portare ad una decisione repressiva dell’autorità giudiziaria con molto ritardo, non riuscendo così ad eliminare sufficientemente i danni prodotti dalla illecita messa in onda su Internet. Credo quindi che, in una successiva fase, il Consiglio Europeo e il parlamento dovranno studiare, se si terrà in piedi l’orientamento ora espresso dal Parlamento, misure giurisdizionali d’urgenza che precedano la decisione finale.
Il presidente della SIAE ha poi concluso, affondando ulteriormente il colpo:
Sono seriamente preoccupato per il comportamento dell’Unione Europea di fronte al problema di tutelare i diritti della proprietà letteraria e artistica che deve ed è considerata di rango primario. A tal proposito devo far presente che il Consiglio d’Europa, prima di portare il problema all’aula, aveva raggiunto un accordo con i due parlamentari relatori nel quale non si prevedeva la necessita’ dell’intervento dell’autorità giudiziaria. Quindi l’aula ha smentito l’indirizzo assunto da due suoi rappresentati.