Greenpeace l’ha sommessamente ammesso: la storia delle pagelle delle aziende più ecologiche è un momento importante per promuovere il verbo dell’associazione e gli allarmismi lanciati hanno un forte ruolo promozionale per la mentalità ecologica che il gruppo intende suggerire (dunque il successo di certe aziende viene cavalcato dai pagellini per meglio raccogliere risultati nella sensibilizzazione del mondo consumer). Ma il ruolo delle pagelle Greenpeace è cresciuto di importanza nel momento in cui, soprattutto con l’esperienza Apple, i problemi di immagine sono diventati un elemento da evitare dando ascolto alle linee guida “verdi” suggerite.
Le nuove pagelle prenatalizie bocciano tre nomi su tutti: Nintendo, Philips e Microsoft in rigoroso ordine di ranking. Per Nintendo la bocciatura è clamorosa: 0 punti su 10. Giudizio senza appello per il gruppo giapponese salito agli onori delle cronache grazie al successo del Wii, pagellino pieno di rimproveri che vanno ad occupare ogni singolo aspetto preso in considerazione da Greenpeace. Per Philips la situazione cambia di poco: risultati buoni o quasi solo nella gestione dei composti chimici e nelle precauzioni adottate, bocciatura netta sotto ogni altro aspetto. Microsoft aggiunge al tutto qualche elemento perdonabile dal punto di vista dei ritardanti di fiamma, ma il quadro generale rimane negativo. In particolare al gruppo di Redmond viene contestata una scarsa ambizione nell’individuare la deadline entro cui mettere a posto la propria linea produttiva e di smaltimento.
Importante passo indietro registrato da Nokia, fino ad oggi uno dei gruppi meglio inquadrati nei ranking ecologici Greenpeace: alcuni risultati negativi ottenuti in alcuni test hanno fortemente penalizzato l’azienda nordica la quale si porta nelle vicinanze della sufficienza ottenuta da Apple, fino ad oggi il marchio maggiormente preso di mira. In particolare alcuni negozi identificati per il ritiro ed il riciclaggio dei telefoni non avrebbero in realtà svolto il proprio ruolo e viene dunque meno la promessa del gruppo. E il voto finale.
Sony promossa su tutta la linea: l’azienda della PlayStation ha la media migliore portando il gruppo Sony Ericsson addirittura in testa alla classifica, con punte di eccellenza proprio negli aspetti ove Nokia ha fallito.