Il Papa ritrova le pecorelle smarrite su Facebook

Il Papa ritrova le pecorelle smarrite su Facebook

Fenomeni sociali e culturali come Facebook e simili non possono lasciare di certo indifferenti le grandi istituzioni, soprattutto quelle che, come la Chiesa Cattolica, ha nella sua missione principale quella di cercare il dialogo, soprattutto parlando alla fasce più giovani.

Seguendo quindi questa “mission” e in un ottica di apertura verso le nuove forme di comunicazione e di comunità, anche il Vaticano, più precisamente lo stesso Papa Bendetto XVI, ha deciso di percorrere la strada del Web2.0 attivando un proprio profilo sul più noto dei social network: quel Facebook di cui parlavamo prima e che riveste sempre più un ruolo sociale, al punto da essere stato selezionato dal Pontefice quale strumento di “divulgazione del sentimento cristiano”. Grazie all’applicazione per Facebook scaricabile dal portale Pope2You, chiunque potrà ricevere immagini del Papa e i suoi messaggi.

Lo sbarco della Santa Sede nel mondo delle community online arriva dopo l’apertura, avvenuta qualche tempo fa, di un proprio canale ufficiale su YouTube, un altro dei “fenomeni” del nuovo millennio.

La questione, negli ambienti della Chiesa, è stata abbastanza controversa, dato che nel recente passato si sono avuti pareri diametralmente opposti tra vari esponenti del mondo Cattolico, con l’Osservatore Romano, giornale “vicino” alle questioni vaticane, che si era espresso in maniera critica verso al valenza sociale dei social network, parlando chiaramente di “mercificazione delle relazioni familiari”.

Una visione della questione che trovava peraltro parere identico anche presso altri esponenti delle alte sfere ecclesiastiche, ma che ora, con la presa di posizione diretta del Santo Padre, assume di certo un ruolo e un peso differente e poco importa se, almeno per ora Papa Benedetto XVI non scriverà direttamente i messaggi sul suo profilo, quel che conta è il valore simbolico di una simile decisione.

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