Il Parlamento Europeo ha adottato in via definitiva una legge sulla sicurezza informatica con 586 voti favorevoli, 44 contrari e 36 astensioni. Si tratta del primo schema di certificazione a livello continentale che vuole garantire che i prodotti, i processi e i servizi venduti nell’UE soddisfino gli standard di sicurezza informatica.
Sono almeno due delle paure che attualmente circolano tra le stanze di Bruxelles, quando si tratta di difesa informatica. La prima riguarda il crescente potere della Cina e degli aggeggi cinesi che connettono persone e oggetti, in tutto il mondo, sia a uso personale che professionale. Per questo, il Parlamento ha adottato una risoluzione non legislativa in cui si chiede un’azione nei confronti delle minacce alla sicurezza nel merito della presenza di Pechino in Europa.
Il secondo focus è sul 5G, con i deputati che avrebbero espresso molta preoccupazione sulla possibilità che le infrastrutture nascenti per il nuovo standard presentino delle backdoor e delle vulnerabilità, sfruttate poi da governi nemici per spiare e rubare informazioni sensibili. Come difendersi? La Commissione e gli Stati membri sono chiamati a fornire soluzioni per affrontare le pericolosità informatiche nell’acquisto dei materiali per il 5G, magari diversificando gli acquisti tramite vari fornitori, introducendo procedure di appalto in più fasi, stabilendo una strategia che riduca la dipendenza dall’approvvigionamento estero.
Dopo la votazione sulla legge sulla sicurezza informatica, la relatrice Angelika Niebler (PPE, DE) ha dichiarato:
Questo importante successo consentirà all’UE di tenere il passo con i rischi per la sicurezza nel mondo digitale per gli anni a venire. La legislazione è una pietra angolare per far sì che l’Europa diventi un attore globale nel campo della sicurezza informatica. I consumatori, così come l’industria, devono potersi fidare delle soluzioni informatiche.
Le prossime tappe sono adesso l’approvazione da parte del Consiglio della legge sulla sicurezza informatica. Il regolamento entrerà in vigore 20 giorni dopo la sua pubblicazione mentre la risoluzione sulla presenza cinese nell’UE sarà inviata agli Stati membri.