Tra il Pentagono e Wikileaks è scoppiata una guerra silente che, tramite i cinguettii su Twitter del team del sito, minaccia di far molto rumore. Wikileaks, infatti, è un punto di riferimento in virtù dei documenti che negli anni è riuscito a portare online. Va ricordata, a titolo esemplificativo, la raccolta degli SMS dell’11 Settembre, oltre 573mila righe e 6,4 milioni di parole prima inaccessibili. Ma il modo libero di agire tra documentazioni segrete ha spaventato da tempo il Pentagono. E nei prossimi giorni il braccio di ferro potrebbe farsi estremamente serrato.
Wikileaks ha infatti preannunciato la pubblicazione di un video segreto nel quale dovrebbe essere ritratto un attacco aereo che, partito dagli Stati Uniti, avrebbe compiuto un massacro di civili. Non si hanno altri dettagli in proposito. La pubblicazione è prevista per il 5 Aprile e rappresenterebbe per l’esercito USA un colpo basso di grave entità. Per questo motivo il Pentagono si sarebbe mosso da tempo per mettere pressione su Wikileaks, da cui è però giunta una risposta forte basata su di una cronaca momento per momento relativa a quanto sta accadendo attorno al sito.
Il team ha denunciato anzitutto un piano specifico del Pentagono per abbassare la credibilità di Wikileaks. Le pressioni si sarebbero poi spostate direttamente sui responsabili: pedinamenti, sequestri, arresti, il tutto senza motivazioni specifiche. Wikileaks ha chiesto chiarimenti, ha denunciato l’accaduto ed ha dettagliato sul proprio sito web l’evolversi della situazione.
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«Se ci succedesse qualcosa, sapete il perchè: il nostro film del 5 Aprile. E voi sapete chi è il responsabile». Seguito da: «per chi si fosse preoccupato per noi – stiamo bene e daremo presto una risposta». Messaggi carichi di tensione, il cui significato è destinato a prendere forma nella data indicata. Il Pentagono non ha fatto mistero in passato dei propri timori nei confronti di Wikileaks perchè il suo giornalismo investigativo condito di insider e talpe configura una minaccia reale per l’esercito USA. Nei giorni in cui un pericoloso filmato sta per giungere online il Pentagono ha probabilmente premuto sull’acceleratore, mettendo però allo scoperto la propria azione e generando una allerta controproducente.
Non vi sono conferme, ovviamente, di tutto ciò che Wikileaks sta portando in queste ore online. Tace il Pentagono e cinguetta il sito, ma il passaparola ha trasformato il caso in qualcosa di importante. Gli occhi, quindi, sono puntati ora sul 5 Aprile in attesa di capire chi e come vincerà il braccio di ferro di questi giorni.