Greenspan ha nominato la parola ‘recessione’, qualche dato macroeconomico ha ingrigito gli umori a Wall Street, alcuni giorni di crescita ha suggerito di concretizzare in fretta quanto raccolto. La somma di tutte queste concause ha portato venerdì ad una apertura incerta, ad un abbozzato recupero e quindi ad un declino concluso con il -1.38% finale ed un after-hour ancora in terreno negativo in atteso di un weekend salvifico.
Ma c’è un settore che più di ogni altro ha pagato il momento: l’ecommerce, nel momento dei suoi maggiori fasti, sembra non aver approcciato bene il periodo natalizio e la paura di risultati al di sotto delle attese ha portato proprio i maggiori titoli del settore a capitolare in poche ore. Per eBay la chiusura è a -4.08%, per Amazon -3.59%. Molto male peraltro anche Nokia (-2.65%), Intel (-3.2%) e Adobe (-4.08%). Solo Microsoft, senza indicatori particolari a favore ma sulla scia di una settimana positiva, chiude in attivo (+0.26%).
I timori sull’ecommerce vengono sollevati da Robert Peck, analista Bear Stearns. Il ragionamento è quello per cui Amazon avrebbe visto un aumento degli utenti catalizzati, il tutto a danno di eBay. Tali utenti, però, spendono in media il 12% in meno rispetto al passato, il che configura un danno tanto per l’uno quanto per l’altro. Le cause sarebbero identificate nell’aumento dei costi gravanti sui privati, a partire da tutto quel che consegue dall’aumento del costo del petrolio.
Non solo: sebbene l’ecommerce sia in forte aumento da anni, per il 2007 il trend potrebbe delineare un salutare rallentamento dovuto al fatto che, raggiunta una certa dimensione, la crescita degli anni precedenti non sia più sostenibile. L’arresto in borsa potrebbe eventualmente significare poco o nulla (dipende soprattutto dagli ulteriori dati raccolti nei prossimi giorni), ma sull’ottimismo dell’ultima settimana si è quantomeno stemperata un’ombra grigia che solo le prossime ore, alla nuova apertura di Wall Street, potrà essere cancellata. Nel frattempo il New York Times sembra non avere dubbi: Amazon dovrebbe cercare la fusione con eBay. Ne avrebbe facoltà, ne avrebbe il potere, ne trarrebbe vantaggio ogni singola parte coinvolta. L’ipotesi è online, la firma è di Saul Hansell.