Secondo gli ultimi dati pubblicati da The Phishing Benchmark Global Report, in termini di sicurezza informatica il 2021 è stato un anno caratterizzato dal forte incremento di attacchi informatici e del cosiddetto fenomeno del phishing per il furto di identità e password degli utenti online. Sarebbero addirittura un milione le mail utilizzate dai cybercriminali per attuare questa particolare tecnica di truffa, e almeno il 19.8% di chi le ha ricevute ne è stata vittima. I laboratori Kaspersky hanno a loro volta evidenziato come gli hacker utilizzino quasi sempre malware speciali chiamati Trojan-PSW per accedere alle informazioni delle loro vittime. Grazie infatti a questi programmi “stealer” sono in grado di raccogliere i dati di accesso e altre informazioni utili sull’account di una vittima. Cosa fare per difendersi?
Cos’è il Phishing?
Innanzitutto bisogna comprendere davanti a chi o cosa ci si trova quando si usa questo termine. Il phishing è una tecnica illecita utilizzata per appropriarsi di informazioni riservate relative a una persona o a un’azienda – username e password, codici di accesso (come il PIN del cellulare), numeri di conto corrente, dati del bancomat e della carta di credito – con l’intento di compiere operazioni fraudolente. La truffa avviene di solito via e-mail, ma possono essere utilizzati anche sms, chat e social media.
Il «ladro di identità» si presenta, in genere, come un soggetto autorevole (banca, gestore di carte di credito, ente pubblico, ecc.) che invita a fornire dati personali per risolvere particolari problemi tecnici con il conto bancario o con la carta di credito, per accettare cambiamenti contrattuali o offerte promozionali, per gestire la pratica per un rimborso fiscale o una cartella esattoriale, ecc.
In genere, i messaggi di phishing invitano a fornire direttamente i propri dati personali, oppure a cliccare un link che rimanda ad una pagina web dove è presente un form da compilare. I dati così carpiti possono poi essere utilizzati per fare acquisti a spese della vittima, prelevare denaro dal suo conto o addirittura per compiere attività illecite utilizzando il suo nome e le sue credenziali. Da questo punto di vista dati, codici di accesso e password personali non dovrebbero mai essere comunicati a sconosciuti.
Cosa fare per evitare rischi
E’ bene ricordare che, in generale, banche, enti pubblici, aziende e grandi catene di vendita non richiedono informazioni personali attraverso e- mail, sms, social media o chat: quindi, meglio evitare di fornire dati personali, soprattutto di tipo bancario, attraverso tali canali. Se si ricevono messaggi sospetti, è bene non cliccare sui link in essi contenuti e non aprire eventuali allegati, che potrebbero contenere virus o programmi trojan horse capaci di prendere il controllo di pc e smartphone. Spesso dietro i nomi di siti apparentemente sicuri o le URL abbreviate che si trovano sui social media si nascondono link a contenuti non sicuri.
Una piccola accortezza consigliata è quella di posizionare sempre il puntatore del mouse sui link prima di cliccare: in molti casi si potrà così leggere in basso a sinistra nel browser il vero nome del sito cui si verrà indirizzati.
I messaggi di phishing sono progettati per ingannare e spesso utilizzano imitazioni realistiche dei loghi o addirittura delle pagine web ufficiali di banche, aziende ed enti. Tuttavia, capita spesso che contengano anche grossolani errori grammaticali, di formattazione o di traduzione da altre lingue. E’ utile anche prestare attenzione al mittente (che potrebbe avere un nome vistosamente strano o eccentrico) o al suo indirizzo di posta elettronica (che spesso appare un’evidente imitazione di quelli reali).
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Phishing
Come difendersi?
Meglio diffidare dei messaggi con toni intimidatori, che ad esempio contengono minacce di chiusura del conto bancario o di sanzioni se non si risponde immediatamente: possono essere subdole strategie per spingere il destinatario a fornire informazioni personali. E’ utile installare e tenere aggiornato sul pc o sullo smartphone un programma antivirus che protegga anche dal phishing. Programmi e gestori di posta elettronica hanno spesso sistemi di protezione che indirizzano automaticamente nello spam la maggior parte dei messaggi di phishing: è bene controllare che siano attivati e verificarne le impostazioni.
Meglio non memorizzare dati personali e codici di accesso nei browser utilizzati per navigare online. In ogni caso, è buona prassi impostare password alfanumeriche complesse, cambiandole spesso e scegliendo credenziali diverse per ogni servizio utilizzato: banca online, e-mail, social network, ecc.
Se si fanno acquisti online, è più prudente usare carte di credito prepagate o altri sistemi di pagamento che permettono di evitare la condivisione di dati del conto bancario o della carta di credito. Per proteggere conti bancari e carte di credito è bene controllare spesso le movimentazioni e attivare sistemi di alert automatico che avvisano l’utente di ogni operazione effettuata. Nel caso si abbia il dubbio di essere stati vittime di phishing è consigliabile contattare direttamente la banca o il gestore della carta di credito attraverso canali di comunicazione conosciuti e affidabili.