Il piccolo grande mago dei videogames

 Il piccolo grande mago dei videogames

Spesso cinema e tecnologia vanno a braccetto e si integrano a meraviglia. Poi invece, capita che in alcuni casi, si arrivi a critiche anche abbastanza dure, soprattutto quando il primo viene utilizzato come veicolo per cercare di imporre la seconda.

E proprio una situazione del genere si verificò quasi vent’anni fa, quando negli Stati Uniti venne prodotto il film “Il piccolo grande mago dei videogames” (titolo originale “The Wizard”), il cui maggiore scopo era quello di pubblicizzare prodotti Nintendo che stavano per essere immessi sul mercato.

Ovviamente esisteva una trama, e guarda caso era rivolta ai ragazzi i quali, nei fatti, dovevano essere i maggiori destinatari del messaggio pubblicitario.

Si tratta di uno dei primi casi di pubblicità indiretta all’interno di una pellicola cinematografica.

Nei fatti, la pellicola esce nel 1989 per la regia di Fred Savage, e la trama prevede in breve un bambino di 9 anni, Jimmy Woods, con un grave trauma psicologico, e una madre snaturata che vuole rinchiuderlo in collegio. Ma il fratello maggiore, Nick, decide di fuggire con lui e andarlo ad iscrivere al campionato nazionale di videogiochi.

Il film è costellato, per tutta la sua durata, di continui e ripetuti riferimenti a Nintendo, ai suoi videogiochi e alle sue console e periferiche, come quando in una delle scene i protagonisti incontrano Lucas (scena in cui figura anche un giovanissimo “Tobey Maguire”, il futuro “Spider-man”), destinato ad arrivare in finale, e il quale mostra loro la sua raccolta di videogiochi (nemmeno a precisarlo, tutti targati Nintendo), o quando addirittura gioca con la sua periferica rivoluzionaria, proprio il guanto Power Glove lanciato da Mattel in quello stesso anno. Guanto che fa bella mostra di sé anche nella locandina.

Inoltre, il film viene utilizzato come strumento di promozione per uno dei videogiochi su cui la grande N puntava tantissimo, ovvero il terzo capitolo della saga di Super Mario Bros, il quale era già presente in Giappone, e avrebbe fatto la sua comparsa negli Stati Uniti giusto qualche mese dopo la proiezione del film.

Altro riferimento degno di nota è da trovarsi nella scena in cui i ragazzi si preparano al torneo, quando Haley, ragazzina che li accompagna nel loro viaggio, resta giorni interi a telefono con un centralino della Nintendo per informarsi su tutto quanto riguardasse “tips & tricks” dei vari videogiochi. In effetti questo era un servizio realmente esistente in quegli anni da parte di Nintendo, a cui si accedeva tramite numerazione a valore aggiunto, quindi con delle tariffazioni alquanto elevate.

Ma non fu la sola Nintendo a beneficiare di qualche piccolo vantaggio. L’ultima scena in cui viene scoperto il gioco conclusivo del campionato (guarda caso proprio Super Mario Bros 3 visto in anteprima) era girata nel parco giochi a tema della Universal Studio aperto pochi mesi prima dell’uscita del film (naturalmente prodotto dalla stessa Universal).

Nonostante tutto questo, il film resta comunque fruibile ai giorni nostri, a patto di ricordarsi di stare guardando una enorme pubblicità d’epoca.

“trailer originale del film”
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“scena in cui si mostra il Power glove”
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