L’Open Invention Network (OIN) procede all’acquisto di alcuni brevetti fino ad ora nelle mani di Microsoft. L’iniziativa è stata da poco avviata e mira a proteggere le soluzioni basate su Linux dalla possibile serie di contenziosi legali legati ai brevetti che il colosso di Redmond potrebbe lanciare nel corso dei prossimi mesi. Tra i membri della OIN spiccano numerose grandi realtà legate al sistema operativo del pinguino come Red Hat e IBM.
Attraverso un comunicato stampa, l’Open Invention Network ha da poco confermato l’acquisizione di un set di 22 brevetti – riconducibili a Microsoft – dall’Allied Security Trust (AST), realtà fondata da alcune società dell’elettronica interessate a tutelare le loro attività dalle cause legali legate ai brevetti. Dell’AST fanno parte importanti aziende come Hewlett-Packard, IBM e Verizon. E proprio l’Allied Security Trust aveva già acquisito i 22 brevetti attraverso una trattativa privata con Microsoft.
«L’annuncio di oggi dimostra il costante impegno dell’OIN nell’acquistare quei brevetti che potrebbero essere importanti per Linux. Siamo felici di aver acquisito questi brevetti e vediamo questo come un modello di collaborazione proficuo per le organizzazioni per la difesa dei brevetti che condividono l’obiettivo comune di creare libertà di azione intorno a Linux e all’intero settore tecnologico. L’idea di mettere questi brevetti nelle mani di chi li sfrutta aggressivamente costituiva una minaccia che è stata disinnescata grazie alle recenti acquisizioni» ha dichiarato Keith Bergelt, CEO dell’Open Invention Network, sottolineando l’importanza dell’acquisto dei 22 brevetti per il futuro di Linux e delle tecnologie collegate.
La vicenda segna un nuovo capitolo nell’intricata saga che vede da tempo Microsoft e Linux fronteggiarsi sul fronte dei brevetti. In più di una occasione, il colosso dell’informatica ha ventilato l’ipotesi di adire le vie legali contro la comunità open source, accusata di aver utilizzato soluzioni brevettate senza i dovuti permessi. Durante lo scorso aprile, l’OIN era corso ai ripari avviando un’iniziativa online invitando gli appassionati a esaminare attentamente tre brevetti per verificare le accuse di Microsoft e (se necessario) per porvi rimedio.
Nel corso delle ultime ore la curiosità si è intanto spostata verso il quartier generale di Redmond. La società ha infatti rilasciato un breve comunicato per confermare l’avvenuta cessione dei 22 brevetti, legati principalmente alla gestione della grafica 3D, ma non ha fornito molti dettagli sulle motivazioni che l’avrebbero spinta a effettuare la vendita: «Questi brevetti non erano più al centro del nostro business e non erano essenziali per il nostro portfolio IP. Non appena è stato identificato un acquirente interessato a questa tecnologia, dopo un confronto interno e con il potenziale acquirente, abbiamo pensato che fosse la giusta direzione da prendere per quanto riguardava quegli specifici brevetti».
L’acquisizione dovrebbe ora consentire alla comunità open source di sviluppare nuove soluzioni tecnologiche con maggiori garanzie. Microsoft potrebbe comunque decidere di rivalersi per alcune altre serie di brevetti ancora in suo possesso. In circa 30 mesi di attività, l’Allied Security Trust ha già investito circa 40 milioni di dollari per l’acquisto dei brevetti.