Il polimero Terminator si ripara da solo

Ricercatori spagnoli hanno creato un elastomero in grado di auto-ripararsi in due ore a temperatura ambiente, senza intervento esterno.
Il polimero Terminator si ripara da solo
Ricercatori spagnoli hanno creato un elastomero in grado di auto-ripararsi in due ore a temperatura ambiente, senza intervento esterno.

Un team di ricercatori spagnoli del CIDETEC Centre for Electrochemical Technologies, guidato dal dottor Ibon Odriozola, ha creato un polimero che si rigenera in due ore dopo essere stato tagliato, senza nessun intervento esterno. Questo materiale apre le porte a numerose applicazioni industriali, ma sopratutto può essere utilizzato per proteggere oggetti delicati, come i dispositivi elettronici.

Diversi studi di ricerca hanno portato alla realizzazione di polimeri auto-rigeneranti, ma la “guarigione” può avvenire solo mediante uno stimolo esterno, ovvero tramite un input di energia, come il calore o la luce, o in presenza di particolari condizioni ambientali (un valore specifico del pH). Gli scienziati spagnoli invece hanno ottenuto lo stesso risultato in modo spontaneo. Come si può vedere nel video, il polimero è stato tagliato in due parti. Dopo aver unito le due estremità, il taglio si è rimarginato in circa due ore a temperatura ambiente con una efficienza del 97%.

Il polimero è un elastomero in poliuretano che può auto-rigenerarsi grazie ad una reazione chimica denominata metatesi dei solfuri aromatici. In passato, Odriozola aveva già ottenuto un materiale in grado di auto-ripararsi, ma in quel caso erano state utilizzate nanoparticelle di argento ed era necessaria una pressione esterna per avviare il processo. I ricercatori hanno soprannominato il polimero Terminator, in onore del T-1000, il robot composto da metallo liquido che appare nel secondo film della serie.

Questo elastomero potrebbe essere impiegato nella realizzazione di parti in plastica per auto, abitazioni, componenti elettronici e biomateriali. Un telaio che si auto-genera sarebbe perfetto per tablet e smartphone. Il passo successivo della ricerca prevede la sostituzione del poliuretano con un polimero più duro.

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