1,1 milioni di dollari per il preservativo del futuro. È quanto messo al momento a disposizione dalla fondazione di Bill Gates e della moglie Melinda, con un progetto annunciato nel marzo scorso e che oggi compie un significativo passo in avanti. L’obiettivo è quello di sviluppare soluzioni innovative, che possano spingere le persone a indossare sempre più spesso il profilattico prima di un rapporto sessuale, limitando così la trasmissione di patologie e gravidanze indesiderate.
L’argomento potrebbe sembrare piuttosto curioso e inusuale, in quanto trattato da una testata che solitamente si occupa di Web, dispositivi mobile, software e gadget, ma il condom di domani potrebbe essere in qualche modo legato a doppio filo agli sviluppi che interessano il mondo tecnologico. Tra le undici proposte selezionate (sulle 812 valutate nei mesi scorsi) e finanziate con 100.000 dollari c’è infatti quella dell’Università di Manchester. L’idea è di realizzare un composto in cui al tradizionale lattice viene aggiunto del grafene. Grazie alle sue proprietà, il materiale assicura un’incredibile resistenza e un’elevatissima conduttività del calore, impedendo al tempo stesso il passaggio dei liquidi.
Caratteristiche già ben note agli ingegneri che si occupano di transistor e circuiti, che in questo caso potrebbero però assolvere a funzioni ben diverse: garantire la piena sicurezza durante un rapporto senza limitarne il piacere. È infatti proprio questo il punto chiave della ricerca. I preservativi in commercio oggigiorno, nonostante l’ampia scelta offerta al consumatore in termini di dimensioni, spessore e forma, finiscono inevitabilmente con attenuare la sensazione di contatto tra i partner, spingendoli in alcuni casi a optare per un rapporto non protetto.
Tra gli altri progetti finanziati (in caso di produzione su larga scala ogni gruppo di ricerca riceverà un ulteriore milione di dollari) c’è anche Rapidom, il profilattico contenuto in una bustina che ne rende più semplice l’applicazione, oltre al condom in collagene di Apex Medical Technologies. Al momento non è dato a sapere se e quando le idee in questione potranno avere uno sbocco commerciale.