Pisa non è solo la città della Piazza dei Miracoli e della torre pendente. Pisa, soprattutto oggi, è la città della CEP (Calcolatrice Elettronica Pisana), il primo computer della storia progettato e costruito interamente in Italia.
Un mix di valvole e transistor grande come un campo da tennis e alto come un frigorifero, capace di fare 70mila addizioni al secondo grazie a una memoria di 8k (l’equivalente di un breve documento di testo), realizzata a mano con piccoli anelli di ferrite. Lavorava 24 ore su 24, divorando chilometri di nastri di carta, e per verificarne il funzionamento si doveva ricorrere a un robusto martello
Pisa festeggia i 50 anni della nascita del CEP l’11 e il 12 Giugno con una sessione di dibattiti organizzata dal Consiglio nazionale delle ricerche e Università di Pisa. L’appuntamento più emozionante sarà però quello di venerdì 12 tra le 9 e le 13 quando, presso il Museo degli strumenti per il calcolo, la CEP sarà esposta al pubblico.
Quelle storiche macchine, anche se ferme, anche se a distanza di decenni dalla loro parentesi di attività, trasmettono sensazioni vibranti.
Dal progetto Cep l’Olivetti attinse infatti le basi progettuali per creare ? sempre a Pisa ? l’Elea 9003: il primo calcolatore elettronico per uso commerciale mai introdotto sul mercato mondiale, presentato alla Fiera di Milano del 1959. Un primato imprenditoriale assoluto dell’Italia, che purtroppo si esaurì pochi anni dopo, con la morte di Adriano Olivetti e la dismissione alla statunitense General Electric della divisione calcolatrici elettroniche di Ivrea
Perché anche in questo ramo, quando si investiva e quando qualcuno ci credeva, l’Italia era all’avanguardia.