Il protocollo IPv6 è finalmente realtà

Dopo alcuni tentennamenti, ICANN ha finalmente adottato anche nella pratica lo standard IPv6. Il protocollo appena introdotto consentirà di aumentare considerevolmente gli indirizzi univoci disponibili per la Rete
Il protocollo IPv6 è finalmente realtà
Dopo alcuni tentennamenti, ICANN ha finalmente adottato anche nella pratica lo standard IPv6. Il protocollo appena introdotto consentirà di aumentare considerevolmente gli indirizzi univoci disponibili per la Rete

In questi giorni l’Internet Corporation for Assigned Names and Numbers (ICANN) sta aggiornando gli indirizzi della Rete, aggiungendo il tanto atteso protocollo IPv6. L’ente ha già attivato il nuovo standard su sei dei suoi 13 root server networks (A, G, H, J, K, M), così da conferire nuovo respiro a Internet e alla crescente congestione di domini e conseguenti indirizzi IP. L’aggiornamento permette ora a un’ampia gamma di utenti di utilizzare esclusivamente IPv6, senza necessariamente mantenere il vecchio riferimento con lo standard IPv4.

«La comunità degli ISP accoglie questo progresso come una componente del continuo sviluppo pubblico di Internet. IPv6 sarà un elemento fondamentale per il nostro futuro e per il sostegno della crescita, della stabilità e della dinamicità di Internet» ha dichiarato Tony Holmes, uno dei principali responsabili dell’ICANN. Il nuovo standard consentirà di aumentare considerevolmente il numero di combinazioni numeriche disponibili per l’assegnazione degli IP, gli indirizzi univoci cui fanno riferimento i domini della Rete. Secondo le recenti proiezioni, infatti, all’attuale tasso di crescita di Internet il supporto IPv4 avrebbe esaurito gli indirizzi disponibili intorno al 2010.

L’introduzione di IPv6 risponde dunque alla pressante richiesta di ridare respiro alla Rete. Lo standard permetterà a Internet di passare dagli attuali 4 miliardi di indirizzi disponibili, a un bacino di centinaia di migliaia di miliardi di nuovi IP, che dovrebbero dunque consentire una lunga vita alla rete delle reti. Affinché la nuova modifica divenga effettivamente operativa, occorrerà attendere i tempi di adeguamento necessari agli Internet Service Provider .

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