La vicenda dell’adeguamento di Wind al Decreto Bersani per l’eliminazione dei costi di ricarica ha catalizzato l’attenzione del popolo della rete (e non solo) per tutta la giornata del 5 e di ieri.
Ma andiamo con ordine e ripercorriamo la vicenda dall’inizio fino alle ultime dichiarazioni per capire a che punto stiamo.
Tutto inizia il 5 marzo, nel tardo pomeriggio, quando l’Authority ha inoltrato una richiesta urgente di delucidazioni a Wind e a Vodafone in merito al decreto che abolisce i costi di ricarica nella telefonia mobile.
Tutto perché, secondo l’Autorità per le telecomunicazioni, Vodafone e Wind non rispettavano a pieno il Decreto Bersani.
Verso sera i telegiornali nazionali delle 20 annunciavano già che la Wind aveva deciso di adeguarsi al Decreto, eliminando i costi di ricarica per tutti i clienti, anche per chi non fosse passato ai nuovi piani tariffari. Rumors che circolavano in prima serata, ma non c’era nulla di ufficiale.
Alle 21.21 arriva l’Ansa:
Wind ha abolito tutti i costi fissi alla propria clientela, compresi quelle delle ricariche sotto i 50 euro, a far data dal 4 marzo. L’operatore mobile però sottolinea che questo provvedimento non potrà non avere impatti negativi sugli assetti concorrenziali del settore.
Ieri mattina la notizia dell’adeguamento di Wind capeggiava su tutti i siti e quotidiani nazionali.
Ma purtroppo chi ha effettuato la ricarica ieri avrà notato, suo malgrado, che i costi di ricarica erano ancora in vigore.
Tutti subito a chiedere spiegazioni al 155 (il centralino è andato in tilt) e dal sito non proveniva alcuna notizia.
Verso sera Wind ha finalmente aggiornato il sito informando i clienti dell’eliminazione per tutti e su tutti i piani tariffari (vecchi e nuovi) dei costi di ricarica.
L’Ufficio Stampa della società telefonica si è affrettata a emettere questo comunicato:
Ci sono stati problemi tecnici e non riusciamo ad adeguare la piattaforma prima di mercoledì. I costi di ricarica pagati tra ieri e oggi saranno rimborsati da Wind entro la fine di marzo come traffico telefonico. Il rimborso avverrà in automatico, senza che gli utenti ne facciano richiesta. Quanti invece sono passati ai nuovi piani tariffari per non sobbarcarsi il costo di ricarica potranno ritornare al precedente e più conveniente piano telefonico senza costi aggiuntivi.
Questa mattina anche l’Ansa ha battuto la notizia del rimborso da parte di Wind:
Gli utenti che hanno acquistato tra ieri e oggi una ricarica Wind si vedranno rimborsare entro il 31 marzo[…]. Lo rendono noto fonti della stessa compagnia telefonica[…].
Rimane in sospeso la questione dei tagli di ricarica.
Quelle con tagli inferiori a 50 euro sono, per il momento, fruibili solo tramite il classico grattino. Ogni forma di ricarica “virtuale” tramite terminale è possibile solo con tagli superiori a 50 euro. Di conseguenza i negozianti si trovano in forte difficoltà e stanno esaurendo molto velocemente i grattini disponibili.
Nel frattempo il Garante per le tlc, Corrado Calabrò, ribadisce che vigilerà affinché l’abolizione dei costi di ricarica non porti ad aumenti occulti delle tariffe ribadendo la necessità di un aumento di poteri.