Nei giorni scorsi il Rapporto Caio era stato dato per perduto. Alcune voci sembravano suggerire per l’analisi del consulente una fine precoce, una bocciatura sostanziale basata sul fatto che non vi sarebbero soldi a sufficienza per investire nel futuro. Alcune analisi avevano probabilmente sottolineato gli aspetti maggiormente problematici per spargere benzina su di una situazione già infuocata di per sé, ma a distanza di giorni tutto sembra tornare ad una fase antecedente, a bocce ferme e con il Rapporto ancora integro nel proprio valore.
A parlare del Rapporto Caio è stato il Ministro per lo Sviluppo Economico, Claudio Scajola. Poche battute, a margine del festival “Manifutura” di Pisa, rinviano ai prossimi giorni l’analisi sul testo, del quale sono peraltro fino ad oggi trapelate soltanto poche tracce prive di qualsivoglia conferma ufficiale. Scajola spiega: «Nelle azioni che il governo vuole intraprendere c’è un finanziamento significativo della banda larga da 800 milioni di euro come effetto leva moltiplicatore per assicurare una celere comunicazione nel paese […] la competitività del paese si basa anche sulle infrastrutture virtuali. Sulla base del rapporto il governo andrà avanti con gli investimenti perché l’Italia recuperi celermente il tempo perso».
Le critiche della prima ora indicavano nell’insufficienza dei fondi la causa primaria dell’impossibilità di agire da parte del Governo. La proposta Caio, infatti, sarebbe stata formulata per gradi, modulando sulle ambizioni e sui capitali i risultati tecnici ottenibili. «Ho il dossier sulla mia scrivania, incontrerò Caio la settimana prossima, tra martedì e mercoledì, in modo che me lo possa illustrare»: parte di qui la nuova rincorsa dell’Italia alla banda larga ed alla battaglia contro il digital divide.
Se è vero che Scajola ha affermato con convinzione la necessità di «puntare con decisione sull’innovazione», allora per il Rapporto Caio c’è ancora un futuro. L’incontro annunciato sarà un’occasione fondamentale in questo percorso, dopodiché starà al Governo verificare la fattibilità e la copertura finanziaria dei progetti. Il tutto con un bivio forzato da affrontare: scorporo della rete, si o no.