Agile come un gatto. È con questo concetto in testa che i ricercatori dell’École Polytechnique Fédérale di Losanna hanno portato avanti lo sviluppo di “cheetah-cub robot”, un automa a quattro zampe dal funzionamento chiaramente ispirato a quello dei felini da compagnia. Presentato da un articolo comparso nel fine settimana sull’International Journal of Robotics Research, il progetto è finalizzato alla ricerca e all’impiego nelle situazioni di emergenza.
Grazie alle sue gambe, progettate per riprodurre fedelmente la morfologia felina, il “cheetah-cub robot” a quattro zampe di EPFL ha gli stessi vantaggi del suo modello: è piccolo, leggero e veloce. Al momento in fase sperimentale, il robot servirà come piattaforma per la ricerca negli ambiti della locomozione e della biomeccanica. Anche se non ha una testa, è possibile indovinare subito di che animale si tratta: il robot è chiaramente ispirato a un gatto.
Le prestazioni fatte registrare dal prototipo gli sono valse l’etichetta di più veloce nelle propria categoria, ovvero quella che raggruppa i robot quadrupedi con un peso complessivo al di sotto dei 30 Kg. Questo complesso insieme di sensori per la stabilizzazione e rotori in grado di generare il moto riesce infatti a percorrere fino a sette volte la propria lunghezza in un secondo. Un altro punto di forza è poi rappresentato dalle componenti utilizzate per la sua realizzazione, che potranno essere acquistate a prezzi accessibili e renderanno dunque il dispositivo, una volta conclusa la fase di sviluppo, relativamente economico.
Ogni zampa è composta da tre elementi, con proporzioni che rispettano esattamente quelle osservate in un gatto e molle posizionate in modo da riprodurre il comportamento dei tendini, mentre i muscoli sono sostituiti da piccoli motori in grado di trasformare energia elettrica in cinetica. Come ben visibile nel video allegato al momento “cheetah-cub robot” necessita di un’alimentazione tramite cavo, ma una volta operativo sul campo dovrà essere equipaggiato con una batteria e moduli necessari per il controllo da remoto.
Non è la prima volta che i ricercatori prendono ispirazione dal mondo animale per immaginare dispositivi meccanici adatti a svolgere le funzioni più disparate. Il mese scorso l’Università di Harvard ha presentato RoboBee, un vero e proprio concentrato di tecnologia da 80 mg che simula il comportamento degli insetti.