Occorre rivedere in modo sostanziale i numeri che erano stati fin qui attribuiti tanto al Samsung Galaxy Tab quanto alla presenza di Android sul mercato tablet. Ad oggi, infatti, l’entusiasmo che aveva attorniato il dispositivo sembrava preludere ad un primo recupero di Android nei confronti della piattaforma rivale, ed in questo quadro la caduta dell’iPad sembrava delinearsi con solerte rapidità. Bisogna, però, rifare i calcoli.
Se dapprima era stata suggerita la possibilità per cui i Samsung Galaxy Tab venduti fossero 2 milioni, la verità è invece quella per cui 2 milioni di device sono stati immessi sul mercato dalla casa produttrice: nessun dettaglio è invece disponibile circa i reali quantitativi di vendita al consumatore finale. I numeri vanno pertanto ridotti (e non di poco), ma non è possibile avere ad oggi alcuna misura in tal senso. Ma non è tutto.
Secondo quanto carpito dalla ITG Investment Research, il tasso di restituzione dei dispositivi sarebbe particolarmente alto, addirittura superiore al 15% durante il mese scorso (contro il 2% accreditato all’iPad). La motivazione riportata dall’utenza sarebbe sempre la stessa: il device fa dignitosamente il suo lavoro, ma altro non è se non un grosso smartphone senza alcun valore aggiunto apprezzabile. Il che, peraltro, fa perfettamente il paio con quanto asserito dalla stessa Google, secondo cui il ramo 2.x di Android sarebbe limitato alle funzioni potenzialmente utili per dispositivi telefonici di nuova generazione.
Promosso il device in sé, insomma, ma non il concept generale, il quale soddisferebbe meno di quanto ambito. Aspettative troppo alte o un sistema operativo non all’altezza? Applicazioni insufficienti per esprimere il vero valore del dispositivo o confronto impari tra l’immaginario dipinto sui tablet ed il loro reale impatto nelle mani dell’utilizzatore finale?
Alla luce di tali considerazioni il confronto tra Android ed iPad va spostato definitivamente al Motorola Xoom o quantomeno ai device che giungeranno sul mercato con Android 3.0 Honeycomb. Nel frattempo l’iPad si riprende la propria quota quasi-monopolistica sul settore, rimandando al mittente le ambizioni dell’ennesimo avversario. Avanti il prossimo.
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