Il Cashback di Stato non si tocca, almeno per ora. La mozione presentata al Senato da Fratelli d’Italia, il partito guidato da Giorgia Meloni, con l’obiettivo di sospendere l’iniziativa partita alla fine dello scorso anno, è stata bocciata con soltanto 20 voti a favore e 203 voti tra contrari e astenuti.
La mozione presentata dal partito di Meloni ad abolire il Cashback di Stato e tutte le iniziative ad esso collegate, incluso il Super Cashback da 1.500 euro, con una motivazione molto semplice: si tratterebbe di uno spreco di denaro pubblico che in un momento delicato come quello che stiamo vivendo, con le chiusure che si protraggono ormai da mesi, potrebbe essere allocato altrove, magari proprio ai ristori per le categorie più colpite dalla pandemia.
Se il tentativo di Fratelli d’Italia è fallito, Giorgia Meloni è riuscita però ad ottenere qualcosa. Con 190 voti a favore tra la maggioranza, il governo guidato da Mario Draghi si impegnerà per introdurre una serie di provvedimenti correttivi che dovrebbero mettere un freno ai “furbetti” del Cashback di cui vi abbiamo già dato conto in passato.
La mozione approvata dalla maggioranza mette nero su bianco che in questi primi mesi di Cashback di Stato “sono emerse alcune criticità” e che per questo motivo i partiti che sostengono il governo chiedono in modo ufficiale di “approfondire il monitoraggio del Programma Cashback, anche al fine di adottare eventuali provvedimenti correttivi, con una valutazione retrospettiva di costi e benefici in un quadro più generale di riforma e di modernizzazione in senso digitale del sistema dei pagamenti effettuati al di fuori dell’esercizio dell’attività di impresa, arte o professione“.
Difficile capire, al momento, quali correzioni saranno apportate e come cambierà il modo in cui partecipiamo al Cashback di Stato, ma il monitoraggio da parte del Ministero dell’Economia e dei tecnica di Pago Pa è in corso ormai da settimana proprio con l’obiettivo di apportare modifiche all’iniziativa.