Tutto ha un prezzo e, secondo quanto emerso negli ultimi giorni, anche le informazioni degli utenti online hanno un loro specifico prezzo. E sebbene la cosa dovesse rimanere segreta, in realtà un documento pdf emerso online ha reso di pubblico dominio un vero e proprio tariffario delle informazioni, con un gruppo in modo particolare a rimanere infastidito dalla trappola della pubblicazione: Yahoo.
La libera pubblicazione del documento è stata inizialmente bloccata da Yahoo nel momento in cui il tutto risultava essere nelle mani di Christopher Soghoian, studente dell’Indiana University. In seguito il documento è giunto sul sito Cryptome, ove è emerso ed è rimasto online in pubblica visione. Cox Communications, SBC, Cingular, Nextel, GTE: tutti gruppi i cui prezziari hanno fatto comparsa. Soltanto Yahoo, però, ne ha cercato il blocco. Nel documento di richiesta (pdf) il gruppo ha chiesto che venga riconosciuta la violazione di copyright ed il danno comminato dall’indebta inferenza rappresentata dalla pubblicazione di un documento espressamente vietato al pubblico dominio.
Va sottolineato come le informazioni commercializzate da Yahoo non fossero però a libera disponibilità di chiunque, ma fossero invece accessibili soltanto da agenzie governative autorizzate. Dal documento è possibile apprendere, con la particolare trasparenza correlata al diverso punto di accesso alle informazioni rispetto alla documentazione ufficiale tradizionale, quello che un gruppo come quello di Sunnyvale può archiviare relativamente ad un utente, mettendo eventualmente a disposizione il tutto sotto richiesta formale da parte delle istituzioni. Il documento è estremamente preciso, indicando prezzi e disponibilità tanto per Yahoo quanto per Flickr, Yahoo Mail o altre proprietà del gruppo.
20 dollari per accedere alle informazioni relative ad un gruppo, ad esempio, ivi compresi i dati del moderatore; 30/40 dollari per accedere alle informazioni di un singolo account, ivi comprese le email. Il tutto, però, con alcuni limiti precisi dettati dalla volontà dell’utente (cancellazioni definitive e spontanee impediscono il reperimento successivo dei dati) o da specifiche scadenze temporali: