Il telelavoro diventa possibile con l'Area riunioni virtuali?

Il telelavoro diventa possibile con l'Area riunioni virtuali?

Immaginiamo per un attimo se non dovesse essere più necessario spostarsi fisicamente per potere dialogare con i propri colleghi di lavoro, con i propri clienti, con tutte le persone con cui abbiamo a che fare per poter svolgere la nostra attività, qualunque essa sia; diminuirebbero i consumi di carburante, di elettricità, si guadagnerebbe tanto tempo in più da potere dedicare ad altre operazioni magari più gratificanti e avremmo un mondo meno inquinato e persone meno oberate dalla fretta che quotidianamente ci sovrasta sempre più… ma probabilmente sono tempi ancora lontani e ancor più probabilmente socialmente immaturi, nonostante ciò, qualora un piccolo gruppo di pionieri volesse sperimentare un’attività condivisa di lavoro a distanza, abbiamo a disposizione uno strumento sufficientemente evoluto da poterlo permettere: l’Area Riunioni Virtuali.

Di certo non è propriamente una novità, ma lo strumento è stato rivisto, corretto e ampliato. Questo prodotto ha visto la luce, se non ricordo male, già dal Windows 95 con NetMeeting, poi è stato inglobato in Live Messenger o è stato sperimentato da software house di vario genere. Sicuramente l’idea è buona e al di là dei principi forse un po’ utopistici che ho appena mostrato, esiste senz’altro una lunga serie di applicazioni pratiche.

Con Area Riunioni Virtuali è possibile condividere, con altri utenti, documenti, programmi e persino l’intero desktop indipendentemente dal luogo in cui ci si trova. Le necessità affinché ciò sia possibile sono:

  • una connessione condivisa che può essere internet, una rete locale o una rete Wireless ad hoc
  • sia abilitato “Persone nelle vicinanze”: uno strumento che consente di verificare la presenza di altri PC nelle vicinanze (virtuali) del proprio
  • che le impostazioni del firewall consentano le comunicazioni all’Area Riunioni Virtuali.

Tutto questo si configura in maniera molto semplice la prima volta che si avvia il programma e la prima cosa che possiamo fare una volta operativi è cercare una riunione in corso o crearne una come proprietari. Le persone possono essere invitate alla riunione tramite:

  • Contatto diretto
  • Email
  • Creazione di un file di invito

Una volta ricevuto l’invito (e accettato), si partecipa alla riunione dove sarà possibile condividere i file, i programmi e il desktop. È possibile, inoltre, far assumere a un utente remoto il controllo del proprio computer per il tempo necessario.

La sicurezza di tutto ciò viene garantita sotto due aspetti diversi:

  • I partecipanti invitati alla riunione ricevono nell’invito anche un certificato cifrato. Ciò garantisce che il partecipante sia esattamente colui che è stato invitato.
  • La trasmissione dei dati durante una sessione è completamente criptata. Ciò garantisce invece che, qualora venissero intercettate le comunicazioni, sia assolutamente improbabile riuscire a decifrarne il contenuto

Rimangono comunque presenti i normali rischi legati alla condivisione dei file: se si dovesse eseguire un software o un documento inviato da un partecipante alla riunione, bisogna sempre comunque essere certi che non contenga virus o worm. Niente di non superabile con il solito antivirus.

A mio avviso, concludendo, è uno strumento potente e versatile e sicuramente (speriamo) i risvolti di una tale potenzialità potranno essere molti e molto utili in un utilizzo a largo respiro.

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