Il titolo Google entra ufficialmente nel gruppo degli S&P 500: una promozione che arriva al termine di un periodo di difficile interpretazione, che sembra chiudere una parentesi e che lancerà presumibilmente verso l’alto il valore del titolo. L’ufficializzazione è avvenuta a contrattazioni chiuse ed è così che, al termine di una giornata contrassegnata da una modestra crescita dell’1%, il titolo è schizzato nel mercato after-hour di oltre 8 punti percentuali promettendo similare apertura nella giornata odierna. Safa Rashtchy, analista Piper Jaffray & Co. considera la mossa una decisione ovvia: «era questione di “quando”, non di “se”».
S&P 500 è l’indice che raggruppa i migliori 500 gruppi di tutti gli Stati Uniti. Essendo considerato un indice di grande affidabilità, l’esserne ammessi ha duplice valenza. Innanzitutto il titolo gode di maggior fama in quanto certificato dell’importante riconoscimento. Inoltre, in conseguenza di tale certificazione, il titolo è ora in grado di catalizzare maggiore domanda (soprattutto da particolari fondi di investimento) e per tradizionale legge economica al crescere della domanda ed a parità d’offerta la conseguenza è quella di un aumento del valore d’acquisto.
Tecnicamente Google entra nello S&P 500 in sostituzione della Burlington Resources, azienda che lascia un posto libero in quanto acquisita dalla ConocoPhillips. Nei giorni passati il consiglio di acquistare le azioni GOOG si era perpetrato e la promozione odierna ben motiva i consigli degli analisti. Secondo alcuni di essi il titolo potrebbe tornare presto oltre i 400 dollari puntando nuovamente verso il massimo storico, ma le recenti debacle del titolo costringono ad entusiasmi più moderati rispetto a quelli che hanno gonfiato la valutazione fin dagli 85 dollari della quotazione iniziale.