C’era una volta Surface, un tavolo basato su di un grande display multitouch sul quale Microsoft sperava di costruire un nuovo device del futuro. E c’è ora un nuovo Surface, una tavoletta basata su un display da 10 pollici sul quale Microsoft spera di costruire un nuovo device del futuro.
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Simili obiettivi, insomma, ma per due dimensioni e due utilità completamente differenti. Ed un problema che andrà subito spiegato agli utenti per evitare incomprensioni: di Surface ne rimarrà soltanto uno.
Il vecchio Surface, il tavolo per intendersi, cambia nome. Quello che era identificato come SUR40, infatti, diventa “Microsoft Pixelsense” facendo così proprio il nome della tecnologia alla base del progetto. Così, mentre surface.com reindirizza alla pagina contenente i dettagli sul tablet Microsoft, pixelsense.com rimanda alla pagina sulla quale è possibile acquistare (anche in Italia) il tavolo multitouch.
L’ennesimo rebrand, insomma, per una Microsoft che negli anni passati sembrava non riuscire a trovare il filo logico perso con l’avvento dell’iPad. Gli Ultra Mobile PC erano stati un errore di percorso, lo Slate di HP era stato un errore progettuale, Courier aveva rappresentato la grande speranza caduta nel nulla. Oggi c’è Surface, un tablet sul quale si coltivano grandi speranze.
E sul quale Steve Ballmer ha riposto peraltro parte del destino di Windows 8.
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