Se pensate che lo spam sia fastidioso, non siete stati ancora vittime del VoIP Spam (o SPIT, acronimo di Spam Over Ip Telephony). Questo fenomeno è analogo a quello delle email, con la differenza che si utilizza il VoIP. Tipicamente, però, un messaggio vocale è decine di volte più grande di un messaggio email, e la banda occupata dallo SPIT può far decadere con facilità la qualità delle conversazioni su un intero sistema di telefonia su IP.
La paura che si va diffondendo tra gli esperti è che oggi esistono tante botnets che producono molte email-spazzatura, in numero molto superiore a quelle che sono prodotte dagli uomini per fini utili, le quali botnets possono facilmente essere modificate affinchè producano messaggi vocali spediti poi in tutto il mondo, sfruttando l’economicità del VoIP.
Il fenomeno è ancora poco diffuso ma l’allarme rimane comunque alto se si pensa che nel 2002 il traffico di email spam costituiva il 17 percento del traffico email totale, per poi arrivare al 93 percento nel 2004. Lo SPIT ha una grande incidenza in Giappone, dove il VoIP è molto diffuso, mentre in Nord America rimangono sporadici i casi confermati.
Molti provider, tra i quali Skype, offrono già delle difese contro il VoIP Spam ed alcune aziende si sono messe in moto per produrre dei sistemi di protezione. La NEC, durante il 3GSM Congress di febbraio a Barcellona, ha presentato VoIP Seal, un software basato sul Turing Test che, a loro dire, ha bloccato il 99 percento degli attacchi SPIT durante una simulazione. La Microsoft, dal canto suo, ha invece sviluppato un sistema di riconoscimento vocale, detto V-Priorities, che analizza le caratteristiche della voce del chiamante e riporta un’accuratezza del 90 percento.
Alcuni esperti hanno proposto di utilizzare un meccanismo di domanda-risposta: ad esempio, si potrebbe chiedere al chiamante di inserire un codice numerico random (analogamente al meccanismo utilizzato anche su questo blog per accertare che i commenti lasciati siano provenienti da umani e non da macchine) oppure di rispondere ad una semplice domanda prima che la conversazione venga iniziata. Altri, infine, hanno proposto di ricostruire le chiamate vocali per analizzarne il contenuto, ma questa soluzione è molto complicata e sicuramente consuma molte risorse, anche in termini di tempo.
Sia che ci si basi su principi semplici, sia che si scelgano tecniche complicate, lo SPIT è un problema che preoccupa tutte le aziende che sviluppano sistemi VoIP.