Gli adolescenti con il loro carico di emotività, con i loro piccoli grandi disagi, con il loro desiderio di relazionarsi agli altri, trovano nella scrittura riguardo a loro stessi un modo per fare chiarezza sugli aspetti della loro personalità e sulla complessità emotiva della fase della vita che stanno attraversando. Sono molti gli adolescenti che hanno avuto o che hanno un diario personale, in cui raccontarsi e confessarsi.
La necessità di raccontarsi non è cambiata nel corso del tempo, ma di certo sono mutati i mezzi che consentono di farlo. Il Web rientra negli strumenti innovativi che gli adolescenti hanno a loro disposizioni per parlare di se. Ma la rete ha inciso profondamente sul tipo di comunicazione che i ragazzi intraprendono con gli altri.
Attraverso Internet il privato diventa accessibile a chiunque e ciò che è personale entra a far parte di una dimensione collettiva in cui sono molto labili i confini che separano il bisogno di far luce nel proprio profondo e il desiderio di mostrarsi agli altri. Il blog è diventato uno strumento privilegiato per raccontarsi a se stessi e agli altri, ma anche i software di messaggistica istantanea e i social network si prestano bene a questa funzione.
Viene da chiedersi se la rete e le sue possibilità di relazionarsi agli altri rappresentino un’apertura al mondo e al contatto con il gruppo o se si configurino solo come un modo per sfuggire alle fragilità e ai problemi del mondo reale. Si rimane nel dubbio che il Web possa costituire solo un mezzo di difesa per gli adolescenti.
In ogni caso la rete non va demonizzata, considerandola uno spazio di chiusura dei giovani, ma va utilizzata come una grande risorsa che con le sue innumerevoli occasioni possa aiutare i teenagers ad integrarsi con più consapevolezza nel variegato mondo di cui fanno parte.