Più amatoriale che non professionale: è questo il futuro del World Wide Web, ove i cosiddetti ‘user-generated content’ sono destinati a divenire molti più di quanti non siano i contenuti prodotti a livello professionale. Qualità a parte (sempre crescente quella amatoriale, comunque), il contenuto amatoriale dimostra ogni giorno di più la propria bontà e su questo piano la produzione professionale entra in crisi dovendo forzatamente scendere a patti con la nuova realtà.
Nikesh Arora, a capo della divisione europea di Google, ha confermato tale ipotesi confidando la propria sicurezza nel delineare il trend in atto. «E finirà per essere il terreno di coltura di altri contenuti prodotti professionalmente» ha aggiunto ancora Arora a Reuters, sottolineando inoltre il fatto che «18 mesi fa YouTube non esisteva, e ora milioni di persone guardano video […] Per la prima volta, Internet consente alla gente di dire: ho sentito cos’hai detto, ora lascia che ti dica quello che penso io».
Le dichiarazioni di Arora sono state raccolte durante una visita a Montpellier all’interno della quale s’è applaudito il ruolo della Francia nella blogosfera europea e si è sottolineato il fatto che il popolo di coloro i quali immettono contenuti sul web è molto più giovane dell’utente medio di Internet (10 anni di differenza, un decennio di gap culturale che si riflette nel comportamento quotidiano con 5 ore settimanali in più di navigazione online).