Con una conferenza stampa del ministro Landolfi ha finalmente trovato fine un problema legislativo che inibiva sul territorio italiano la possibilità di sfruttare la tecnologia wireless in spazi aperti non privati. Nel giorno in cui San Francisco annuncia di voler mettere antennine ovunque, anche l’Italia fa il primo passo decisivo verso un approccio diverso, ed alleggerito di un grave vincolo, con la connettività.
Le modifiche al decreto sono quelle annunciate e già i primi commenti giungono a battezzare l’apertura del nuovo mercato da parte del ministro. Così l’Associazione Italiana Internet Provider accoglie la notizia: «esprimiamo vivo apprezzamento per l’iniziativa del Ministro che può dare impulso all’offerta di servizi innovativi […] L’analisi del testo del provvedimento mette in evidenza l’intenzione del legislatore di tutelare il diritto di accesso e di interconnessione che, insieme all’interoperabilità, costituiscono i principi fondamentali per lo sviluppo del mercato delle telecomunicazioni».
L’articolo 3 del decreto spiega come si procederà ora nella transizione dalla fase sperimentale alla fase operativa: «le imprese già autorizzate all’esercizio sperimentale del servizio negli ambiti consentiti dal presente provvedimento, cessano la sperimentazione di cui in premessa entro sessanta giorni dall’entrata in vigore del presente decreto». La speranza da più parti espressa (va ricordata e sottolineata una importante iniziativa dell’Anti Digital Divide che a suo tempo scrisse, non senza esito, al Presidente della Repubblica per portarlo all’attenzione del problema) è che lo sblocco della situazione legislativa possa rinvigorire il mercato promuovendo una concreta riduzione del digital divide italiano, soprattutto per quanto concernente la grave situazione dell’Italia di provincia.