Dopo gli allarmi sulla presunta nocività del Wi-Fi da parte dell’Inghilterra e soprattutto da parte della Germania ora anche l’Italia si domanda se effettivamente questa tecnologia wireless può causare danni alla salute delle persone.
Di recente è stata fatta una interrogazione parlamentare rivolta al Ministero della salute per sondare se anche in Italia sono stati avviati studi sulla pericolosità o meno del Wi-Fi.
Riportiamo di seguito l’intervento di Donatella Poretti:
Premesso che:
– Il presidente dell’Agenzia britannica per la protezione della salute (Hpa), Pat Troop, in un comunicato per delineare gli scopi della ricerca sugli effetti delle reti senza filo sull’organismo, ha detto che “ad oggi non ci sono prove scientifiche” che le reti senza filo – anche quelle domestiche – possano avere conseguenze negative sulla salute. Sempre secondo l’Agenzia i segnali emessi dalle centraline wi-fi sono molto bassi e ben al di sotto dei limiti imposti dalla Commissione internazionale sulle radiazioni (Icnirp). “Non c’è quindi motivo per cui le scuole o altre strutture non dovrebbero continuare a usarle” ha detto Troop;
– il presidente dell’Hpa ha anche dichiarato che “ancora non esiste uno studio approfondito sull’esposizione cui una persona è mediamente sottoposta: una lacuna da colmare specie dopo che nell’agosto scorso il sindacato insegnanti britannico ha lamentato che i ragazzi sono utilizzati come cavie”;
– l’Aduc (associazione per i diritti degli utenti e consumatori) ha riportato la notizia di questa ricerca ed ha scritto una lettera al ministro della Salute, Livia Turco, per sapere se anche in Italia siano stati avviati studi del genere e, se nel caso, quali siano stati i risultati.