Il Windows Store aprirà le porte all'open source

Microsoft apre le porte del proprio store per Windows all'open source e cerca di attirare l'attenzione dei programmatori.
Il Windows Store aprirà le porte all'open source
Microsoft apre le porte del proprio store per Windows all'open source e cerca di attirare l'attenzione dei programmatori.

I cantieri in quel di Redmond per lo sviluppo di Windows 8 sono ancora aperti ed i lavori proseguono ininterrottamente. Nel frattempo continuano a giungere novità riguardanti le possibili feature che Microsoft ha intenzione di includere all’interno della prossima edizione del sistema operativo: nelle ultime settimane l’argomento più caldo è sicuramente il Windows Store, strumento ufficiale per l’accesso ad un vasto catalogo di applicazioni, del quale sono emersi negli ultimi giorni i primi dettagli ed alcune immagini raffiguranti l’interfaccia in stile Metro.

Il Windows Store, infatti, poggerà le basi della propria interfaccia grafica sulle stesse API messe a disposizione degli utenti per lo sviluppo di applicazioni e farà forte uso di HTML5 e JavaScript per offrire un’esperienza d’uso migliore possibile durante la navigazione. I gestori di siti web potranno includere all’interno dello stesso un apposito pulsante in grado di aprire automaticamente il Windows Store oppure, nel caso in cui il software in questione sia già installato, lanciare direttamente quest’ultimo dal browser. All’interno del negozio ufficiale Microsoft, inoltre, saranno presenti vari tipi di applicazioni, ma soltanto quelle basate sull’interfaccia Metro saranno scaricabili direttamente dai server dell’azienda statunitense, mentre le altre dovranno essere scaricate dal sito ufficiale del progetto.

Il gruppo guidato da Steve Ballmer sembrerebbe poi intenzionato ad aprire le porte del proprio store anche al mondo dell’open source: l’attuale edizione delle condizioni d’uso del servizio includono infatti un apposito paragrafo dedicato a tutti i software distribuiti con una licenza approvata dall’Open Source Iniziative, differenziandosi così da Apple, la quale non ha mai accettato sui propri store software il cui codice sorgente sia liberamente accessibile. Al gruppo di Cupertino, però, Microsoft cercherà di ispirarsi per quanto riguarda il modello di base del servizio offerto agli utenti, cercando di trasformare il Windows Store nel principale punto di riferimento per l’installazione di nuovi software: il Mac App Store, infatti, è giunto a quota 100 milioni di download in meno di un anno di vita, a conferma della bontà del paradigma degli store di applicazioni in contesti differenti da quelli mobile.

L’apertura nei confronti dell’open source, oltre che un mezzo per offrire un più vasto catalogo di app agli utenti, rappresenta inoltre un tentativo di rendere il Windows Store maggiormente appetibile per gli sviluppatori, i quali potranno vantare una base d’utenza altrimenti inaccessibile. Microsoft, del resto, è ben consapevole del fatto che la riuscita del progetto passa soprattutto dalla propria capacità di catalizzare l’attenzione dei programmatori di tutto il mondo ed in tal senso sembra essere intenzionata ad offrire loro maggiore libertà d’azione ed alcuni privilegi dedicati a coloro che riusciranno ad emergere rispetto alla massa, offrendo ad esempio la possibilità di passare ad una suddivisione dei ricavi secondo un paradigma 80:20 una volta superati i 25 mila dollari di introiti.

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