Sindacati sul piede di guerra nei confronti di Iliad Italia. Secondo infatti quanto denunciato da SLC CGIL, FISTel CISL e UILCom UIL, l’azienda starebbe sfruttando i suoi lavoratori, che risulterebbero tra i meno pagati del settore, nonostante il grande successo riscontrato nel nostro Paese dell’operatore.
Quest’ultimo, sempre secondo i sindacati del settore tlc, sarebbe poi in grado di lanciare certe promozioni vantaggiose non solo per le sue “abilità strategiche” nel campo del cosiddetto dumping, ovverosia la tecnica commerciale che consiste nel fissare prezzi diversi a consumatori diversi e, in generale, giocando al ribasso per guadagnare quote di mercato, ma proprio a seguito dello “sfruttamento economico dei lavoratori”.
La risposta di Iliad: “accuse infondate”
“Sulle relazioni sindacali, al netto dei formalismi e di quanto derivante dagli obblighi di confronto contrattuale, il nulla. Eppure il tempo ha mostrato come, dietro una coltre di cordialità, Iliad abbia celato in realtà un approccio arrogante e saccente, ai limiti della condotta antisindacale”.
E’ quanto si legge in una nota congiunta pubblicata dalle tre sigle sindacali, che rimproverano l’operatore anche di poca chiarezza sullo smart working e la formazione, e di aver respinto per due anni ogni tentativo di un “confronto costruttivo e sano” .
Intanto è arrivata subito la replica dell’azienda, che scrive: “Iliad lavora da sempre nel rispetto del mercato di riferimento e dei propri dipendenti, nonché dei propri fornitori, come dimostra il fatto che non ha mai fatto gare al massimo ribasso e che ha sempre gestito solo in Italia tutte le attività di call center, e ritiene quindi totalmente infondate le accuse mosse dai sindacati”.