Il 2017 potrebbe essere l’anno de nuovi iMac. A seguito delle rassicurazioni di Tim Cook, nonché delle indiscrezioni pubblicate da Bloomberg sulla divisione Mac, giungono alcune indiscrezioni sul contro del desktop all-in-one di Cupertino. La stessa testata, sulla base di fonti apparentemente vicine all’azienda, svela come nella prima metà del prossimo anno potrebbe essere rilasciato un nuovo modello: non una rivoluzione, tuttavia, bensì un aggiornamento degli iMac già esistenti.
I nuovi iMac sarebbero già in via di definizione, eppure quella in arrivo non rappresenterà una rivoluzione del design e delle funzioni. Sembra, infatti, che i futuri desktop di Cupertino erediteranno l’attuale stile estetico, quello super-sottile inaugurato qualche anno fa, a cui si aggiungerà un aumento delle prestazioni hardware. In previsione vi sarebbero processori grafici integrati targati AMD, nonché l’introduzione delle porte USB-C anche sul modello all-in-one. Queste ultime, così come accade anche per i neonati MacBook Pro con Touch Bar, saranno ovviamente compatibili anche con lo standard Thunderbolt 2.
Sempre Bloomberg sottolinea come Apple stia vagliano la possibilità di introdurre delle tastiere rinnovate, comprensive di Touch Bar e di un lettore di impronte digitali Touch ID. La possibilità vengano effettivamente lanciate sul mercato, tuttavia, risulterebbe remota: secondo quanto svelato, vi sarebbero dei dubbi in merito alla lunghezza della stessa Touch Bar, forse troppo estesa per una classica tastiera da desktop.
Contemporaneamente, non sembrano invece emerge all’orizzonte dettagli relativi a Mac Pro, il desktop professionale aggiornato nel 2013 con nuove forme cilindriche. Difficilmente un nuovo esemplare potrebbe vedere la luce nella prima metà dell’anno, poiché la fase di progettazione risulterebbe ancora molto embrionale in quel di Cupertino. Non è però tutto, poiché Bloomberg sottolinea come la Mela stia pensando di riportare la fase di assemblaggio in Asia, dopo che la stessa era stata spostata qualche anno fa in Texas, per aumentare i ritmi di produzione. Non resta quindi che attendere altri segnali della California, nella speranza giungano i tanto desiderati aggiornamenti.