Apple ha silenziosamente introdotto nuove opzioni per lo storage dell’ultima versione di iMac, quella ipersottile lanciata lo scorso autunno. Da oggi i clienti possono scegliere anche le configurazioni da 256 e 512 GB di archiviazione SSD, aggiuntive alle disponibilità già esistenti per il prodotto.
Il lancio del desktop all-in-one ipersottile da 21 pollici è stato accompagnato da diverse disponibilità di storage: un disco SATA da 1TB da soli 5.400rpm oppure un Fusion Drive, un ibrido tra dischi fissi canonici e SSD, per circa 250 dollari in più. Per il modello di iMac da 27 pollici, invece, è stata prevista la stessa opzione con un SATA da 7.200rpm con la possibilità di sostituzione con una memoria flash da 768 GB, per ben 900 dollari in più. Oggi appaiono anche dei tagli intermedi e più abbordabili per l’utente, con 256 GB a circa 300 dollari e 512 Gb a 600 dollari.
Al momento della stesura di questo articolo, le opzioni non sembrano essere disponibili sulle pagine italiane di Apple Store, anche se l’aggiornamento verrà ovviamente reso possibile ovunque. Almeno negli Stati Uniti, le nuove configurazioni sono garantite per la spedizione entro 24 ore dall’ordine.
Si tratta di una novità certamente gradita a molti utenti, da sempre poco soddisfatti dallo storage di iMac. I 5.400rpm della versione base sono stati giudicati da tutti troppo limitanti, soprattutto per gli utenti semi-professionali che amano cimentarsi con il videoediting ma non hanno bisogno di una macchina top di gamma come potrebbe essere Mac Pro. A clienti così esigenti uno storage unicamente flash farà sicuramente comodo, proprio per la sua reattività in questi task intensivi, anche se dovranno mettere mano al portafoglio per dei costi forse non alla portata di tutti. Per tutti gli altri, invece, una tecnologia classica o la feature Fusion Drive – un disco ibrido che combina la velocità degli SDD con la capienza dei dischi classici – dovrebbe risultare più che sufficiente.
In occasione dell’ultima conference call, con cui Cupertino ha annunciato i risultati fiscali del Q2, Tim Cook ha lasciato intendere di essersi pentito nell’aver lanciato l’ultimo iMac a fine 2012, costringendo gli utenti ad attendere gennaio 2013 per ritardi di produzione. Chissà che non si sia pentito di non aver inserito sin da subito tutte queste feature di storage.