Continua la saga del bug di iMessage, il servizio di messaggistica istantanea gratuita per dispositivi iOS. Dalla scorsa settimana emergono in Rete numerose segnalazioni di utenti che, per i più disparati motivi, vedono la loro privacy infranta con l’inoltro a terzi di messaggi privati. Apple sta indagando ufficialmente il problema, nel frattempo ha deciso di risarcire in modo particolare un’agguerrita utente.
Come ormai noto, iPhone, iPad e iPod Touch riceverebbero costantemente i messaggi inerenti al primo account iMessage registrato sul dispositivo, anche dopo il reset del device. Una questione che genera notevoli questioni di sicurezza, soprattutto in caso di terminali rubati: i malintenzionati, infatti, hanno così accesso facile ai dati sensibili del legittimo proprietario. Il caso più evidente è avvenuto qualche giorno fa, quando un cliente Apple si è ritrovato a ricevere gli SMS privati di un addetto del Genius Bar dopo un banale intervento di riparazione sul proprio melafonino.
Una vicenda simile a quella di un’utente rimasta anonima, che dopo la perdita del suo melafonino non ha più ottenuto accesso a iMessage, nonostante un reset da remoto e la disattivazione della SIM. Gli SMS inviati dai terminali degli amici, infatti, mostravano lo status di avvenuta consegna, nonostante il completo blocco dell’iPhone indebitamente sottratto.
Il percorso di questa anonima ragazza, che The Next Web definisce con l’appellativo di Customer K, si esplica in due mesi di sofferenze. Dopo aver perso il melafonino, Cupertino le ha suggerito di inserire la SIM in un iPhone di un conoscente per ripristinare il normale inoltro dei messaggi. Dopodiché la donna si è dovuta recare in un Apple Store per eseguire la stessa procedura in presenza di un Genius e, infine, ha dovuto contattare l’intera lista di contatti per scoprire chi di loro riuscisse, o meno, a recapitarle messaggi iMessage. Nessuno di questi tentativi si è rivelato efficace.
Infine, Apple ha deciso di iniettare da remoto un codice di disattivazione del servizio sul terminale rubato, riuscendo così a chiudere definitivamente questa epopea. Stanca del caos sollevato, la Customer K ha quindi richiesto ad Apple un rimborso di compensazione, in prima istanza rifiutato perché la Mela non risponde direttamente dei device rubati. La donna ha quindi sottolineato come il rimborso non fosse per il melafonino perso, bensì per l’infrazione della privacy subita e per il tempo perduto, riuscendo così a ottenere da Cupertino un iPod Touch in omaggio, uno strumento più che sufficiente per consentire alla cliente di riprendere la sua normale routine di utilizzo di iMessage.