Immuni App, critiche per l'immagine "sessista"

Tantissimi utenti si sono riversati sui social per criticare l'immagine stereotipata dell'app Immuni, definita da alcuni sessista.
Immuni App, critiche per l'immagine
Tantissimi utenti si sono riversati sui social per criticare l'immagine stereotipata dell'app Immuni, definita da alcuni sessista.

Il politico Enrico Letta, ma non solo. Sono in molti a criticare l’immagine dell’app Immuni sui social. Come è possibile notare in apertura dell’articolo o nei tweet riportati in basso, vengono raffigurati un uomo al computer e una donna col bambino. Secondo i tantissimi utenti che si sono riversati sulla piattaforma dell’uccellino, le istituzioni non dovrebbero alimentare stereotipi sulle donne fuori dal tempo.

C’è chi l’ha definita “sessista” e chi ritiene sarebbe il momento per il gentil sesso di protestare, perché la differenza di genere non dovrebbe più essere alimentata nella società odierna, specie da una realtà nazionale come quella di Immuni.

L’app per il contact tracing è stata scaricata già oltre mezzo milione di volte e si spera che il numero aumenti considerevolmente nei prossimi giorni (si stima che, per avere effetto sulla lotta al coronavirus, almeno il 70% degli italiani dovrebbero istallarla sul proprio smartphone). Immuni è disponibile da un paio di giorni, ma tantissimi italiani sembrerebbero contrariati all’idea di scaricarla per paura di una violazione della privacy – senza considerare che molte altre app di utilizzo quotidiano potrebbero violarla ben più di quella scelta dal governo. La ministra per l’Innovazione Paola Pisano ha infatti ribadito che l’app “è stata sviluppata nel pieno rispetto della privacy”.

Secondo la ministra, comunque, “i cittadini avrebbero capito l’importanza e l’utilità del servizio”. L’Italia è uno dei primi Paesi al mondo, nonché il primo tra i grandi Paesi dell’Unione Europea, a utilizzare una tecnologia simile. Nel giro di ventiquattr’ore, i download di Immuni erano già oltre 100mila.

Val la pena sottolineare che al momento l’app non è ancora funzionante, sarà infatti testata solo a partire dall’8 giugno e soltanto in quattro regioni italiane, ovvero Abruzzo, Liguria, Marche e Puglia. Successivamente sarà resa operativa su scala nazionale.

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