«Anti-phishing e Cyberlaundering»: è questo il nome di un’operazione anti-phishing che ha portato a due arresti, a 152 denunce ed al sequestro di 230 mila euro in tutto. La risposta della Guardia di Finanza al phishing è giunta puntuale: da settimane si segnalava un forte incremento delle mail truffaldine nelle caselle di posta degli utenti italiani e l’operazione posa in essere non solo va a sgominare una importante organizzazione impegnata nel settore, ma determina anche un forte segno circa l’impegno delle autorità contro il malaffare dello spam.
L’inchiesta è iniziata nel 2005 e secondo il comandante del Nucleo di polizia tributaria di Milano Virgilio Pomponi sarebbero stati coinvolti praticamente tutti i più importanti istituti di credito che offrono in Italia un servizio di home banking. La strategia attuata è quella tradizionale ed è stata così sviluppata nei dettagli per l’agenzia Reuters: «secondo la ricostruzione delle Fiamme gialle di Milano, i cosiddetti “phisher” per truffare i clienti delle banche inviavano un’email a tutti gli account di posta elettronica di un certo provider – correntisti e non – chiedendo di fornire il proprio user ID e la propria password per l’accesso ai servizi online della banca e poi attraverso alcuni “intermediari finanziari”, reclutati sempre via email, inviavano le somme truffate in Paesi dell’Est europeo».
Secondo quanto comunicato nella presentazione alla stampa della maxi operazione, «hanno bloccato transazioni verso l’estero per oltre 400.000 euro, di cui 227.000 sottoposti a sequestro preventivo, e hanno oscurato oltre 4.000 siti Web, accertando complessivamente 204 bonifici in frode per un valore di oltre 1 milione 180.000 euro e 276 transazioni verso l’estero per oltre 930.000 euro».
Nelle scorse settimane si sono registrati ripetuti attacchi a Poste Italiane, Banca Intesa e molti altri gruppi. Il consiglio agli utenti è quello di tenere alto il proprio livello di guardia: un antivirus aggiornato ed una dovuta attenzione alle email aperte (nonchè ai movimenti sospetti sul proprio conto online) sono precauzioni ormai assolutamente fondamentali per chi intende usare la rete per le proprie operazioni bancarie.