Quattro italiani tra i 30 ed i 45 anni sono stati fermati dalla Guardia di Finanza di Melegnano con l’accusa di pirateria. Il primo plauso per l’operazione giunge dalla Federazione Industria Musicale Italiana (FIMI) il cui comunicato spiega: «l’indagine, che ha interessato l’intera provincia di Milano e si inquadra in un contesto di prevenzione e repressione del fenomeno della illecita diffusione di materiale coperto da copyright, ha permesso di individuare e denunciare 4 grandi “uploader”, sequestrare più di 120 mila opere illecitamente condivise tra file musicali, film e software e applicare sanzioni complessive che vanno da un minimo di 12 ad un massimo di 25 milioni di euro».
Secondo quanto riportato dal comunicato ufficiale diramato dagli inquirenti, inoltre, «ai quattro […], che avevano messo in “condivisione” fino ad 1,05 Tera-Byte di opere tutelate dal Diritto d’Autore, sono stati altresì sequestrati 6 computer (Desktop e Notebook), 7 Hard Disk esterni, 2 schede di memoria, 2.377 tra CD-ROM e DVD. Nei personal computer e nel materiale hardware sequestrati sono state complessivamente rinvenute 121.566 opere detenute e messe illecitamente in condivisione, per la maggior parte file musicali in formato MP3 […], numerosi film di recentissima programmazione oltre che software di largo consumo […] e videogames». Per i responsabili la legge non sembra prevedere sanzioni particolarmente bonarie: «da un minimo di 12.521.298,00 Euro, ad un massimo di 125.456.112,00 Euro, così come previsto dall’art. 174-bis della già citata Legge 633/41».
L’operazione non giunge isolata. È ancora la FIMI ad esempio a segnalare una ulteriore iniziativa della Guardia di Finanza di Bergamo la quale avrebbe denunciato vari soggetti responsabili di distribuzione illecita di file sul web (sanzioni amministrative conseguenti fino ad aun ammontare di 8 milioni e mezzo di euro).
Parallelamente dalla Guardia di Finanza di Firenze giunge ulteriore notifica relativa ad una iniziativa portata a termine in collaborazione con la consulenza tecnica della Business Software Alliance (BSA) e relativa all’uso di software pirata in ambito lavorativo: «nel corso dei sopralluoghi, condotti presso le sedi operative di società, studi professionali ed internet point situati nella provincia di Firenze è stato riscontrato che circa il 70% dei soggetti economici controllati faceva uso di software illecitamente duplicato, o comunque installato – per l’attività imprenditoriale – al di fuori dei regolari contratti di licenza. L’operazione ha condotto al sequestro di 200 computer, 22 cd-rom e 556 programmi informatici illegali. Il valore dei 556 software è stato stimato dai consulenti BSA in 400.000 euro circa a prezzi di mercato». Tra i software più “copiati” i nomi a comparire sono i soliti noti: Microsoft, Adobe, Autodesk, Symantec e McAfee.