La Commissione Europea, dopo aver dimostrato il comportamento anticoncorrenziale di Intel, condannata a pagare una multa di 1,06 miliardi di dollari, è ora occupata in un’indagine nei confronti dei produttori di pannelli LCD.
I principali “imputati” sono LG e Philips, già in passato unite in una joint venture che successivamente è stata interrotta dall’azienda olandese.
L’accusa in questo caso ipotizzata è quella di concordare i prezzi dei display LCD per monitor e TV, per mantenerli alti, dando origine ad un cartello.
Non si tratta ancora di un’inchiesta formale, ma entrambe le aziende sono state contattate dai “controllori” dell’Unione Europea per fornire informazioni e chiarimenti sulle loro politiche commerciali.
Philips presenterà una documentazione alla UE per dimostrare la correttezza delle sue strategie di mercato, mentre per ora nessuna replica è giunta dalla coreana LG.
Ricordiamo che quest’ultima è già stata condannata a fine 2008 dalla Corte Suprema degli Stati Uniti per aver formato un cartello internazionale insieme alla giapponese Sharp. La multa complessiva in quell’occasione è stata di 585 milioni di dollari, di cui 400 milioni solo a carico di LG.