Il numero di quotidiani presenti su Internet. È questo il dato più rilevante che emerge dall’edizione 2002 dell’osservatorio sull’informazione online, i cui risultati sono stati appena pubblicati da Ipse.com. È la prima volta dal 1997, anno d’esordio dell’osservatorio, che si registra un calo dei quotidiani online.
La flessione non è numericamente marcata: 102 quotidiani rispetto a 105 del 2001. Ma se si tiene conto che nel 2000 i giornali presenti in Rete erano 76, si tratta di un’inversione di tendenza significativa. Secondo Claudio Cazzola, curatore della ricerca, la flessione è «un altro segnale della crisi che ha colpito i new media, determinando un ridimensionamento delle iniziative online di molti editori, in particolare di quelli più impegnati su Internet».
La crisi si fa sentire anche nella scelta, sempre più diffusa, di introdurre un abbonamento per leggere l’informazione online. Se si analizzano con più attenzione i dati, emergono comunque anche alcuni aspetti positivi: diminuiscono i siti che forniscono soltanto una presentazione della testata e aumentano quelli che offrono tutti i contenuti delle edizioni su carta.
«Gli ultimi mesi del 2002 hanno visto l’uscita in edicola (o l’annuncio dell’imminente uscita) di altri tre nuovi quotidiani politici ed economic», osserva Cazzola: «se tutti apriranno un proprio sito web, il numero delle testate online tornerà in pratica ai valori del dicembre 2001, recuperando il calo dello scorso anno»