Luca Luciani è indifendibile forse. Ma nemmeno lo sparare sulla croce rossa è difendibile. Perchè se si vuole fare un discorso serio, occorre scindere i fatti e analizzare i singoli aspetti, piuttosto che attaccare confusamente il contesto.
Riassumendo. Luca Luciani, uno dei top manager del gruppo Telecom Italia, ha preso una clamorosa topica nel momento in cui ha parlato di Waterloo descrivendo quell’episodio come il “capolavoro” di Napoleone. Anche i bambini sanno invece come è finita quella battaglia. Il video della sua oratoria finisce su YouTube, passa di blog in blog, arriva fino a Striscia la Notizia, la frittata è fatta. La Waterloo di Luciani è qui.
Una gaffe come tante altre. Una gaffe grave a livello di contenuto, ma pur sempre una gaffe. Sarebbe bastato riderci su, forse. Invece no.
Il video è stato rimosso da YouTube. Motivo? Nessuna violazione, ma orgoglio e vergogna hanno fatto fare a Telecom (o allo stesso Luciani) il passo sbagliato: chiedere a Google di nascondere la pietra dello scandalo. Non era meglio un video di risposta in cui si chiedeva venia e si faceva vedere il 5 in pagella sotto la voce “storia” al liceo? Un esperto di marketing dovrebbe saperle certe cose…
La cosa è divenuta immediatamente l’elemento debole contro cui scagliare ironia e sarcasmo: tutti a lanciare la propria freccia contro Luciani, Luciani è indifendibile, affossiamo Luciani. Poi si scopre che Luciani riceve anche uno stipendio oltremodo esoso, inamissibile per un’azienda che presenta i bilanci che tutti sappiamo. E la sua posizione diventa non più qualcosa su cui ridere, ma qualcosa contro cui scagliare anche una certa frustrazione.
Ma scindiamo le cose, sennò si scade nella barbarie dialettica.
Luciani ha preso una clamorosa topica, ma è sempre e comunque una gaffe. Ridiamoci su.
Luciani non ha saputo reagire a dovere alla gaffe, sbagliando contromossa. Pagherà per questo errore.
Luciani prende uno stipendio imbarazzante. Ma questo c’era già prima ed ora è semplicemente ancor meno difendibile.
Scindiamo le cose. E discutiamole una ad una. Perchè il rischio è che, dimenticata la gaffe, dall’errore non si impari proprio nulla. Nella barbarie si distrugge, nell’ironia si costruisce.
Segnalo a margine uno dei post più lucidi sulla vicenda:
Può insegnare qualcosa il caso Luciani?