Negli USA il nome “iPad” è stato registrato da Fujitsu e tra le parti si sta per scatenare una ovvia battaglia legale per il controllo del trademark. In Europa la situazione potrebbe replicarsi a breve e l’Italia potrebbe rimanerne coinvolta. Nell’Unione Europea, infatti, il nome “IPAD” è stato registrato dalla franco-italiana STMicroelectronics.
Il nome sarebbe stato registrato nel lontano 2001 come acronimo di “Integrated Passive and Active Devices“. Il nome è stato classificato sotto le categorie 9 e 16, identificanti generalmente componenti elettronici e guide per software e computing. Con tutta evidenza, quindi, l’adozione del nome “iPad” per un tablet va a scontrarsi con i parametri della registrazione STMicroelectronics, peraltro prossima alla scadenza (il limite prima di un eventuale rinnovo è quello del 1 Settembre prossimo).
STMicroelectronics ha al momento evitato uno scontro frontale, ma ha reso evidente la volontà di trarre vantaggio dalla situazione. Il gruppo non cercherà però di monetizzare direttamente il trademark ma, per voce del CEO Carlo Bozotti (italiano di Noviglio-MI), spiega invece che «l’ambizione è quella di avere un grosso cliente chiamato Apple» (al momento tra i maggiori clienti STM figura, invece, Nokia). Una mano protesa verso Cupertino, insomma, ma una mano determinata a concretizzare il fortuito vantaggio acquisito.
Certificazione della proprietà del marchio iPad
Difficile immaginare quali possano essere le monete di scambio chieste da STM per lasciar scadere il trademark senza colpo ferire. Il terreno di battaglia diretto è quello della componentistica in ambito mobile, ove Apple fino ad oggi non si è servita dell’azienda europea ed anzi con l’iPad ha inaugurato addirittura un nuovo corso di produzione propria (il tablet, infatti, è stato presentato con processore A4 da 1Ghz). Descrive così il proprio profilo la società: «La STMicroelectronics è la quinta società di semiconduttori al mondo con ricavi netti di 8,51 miliardi di dollari nel 2009. Le vendite della Società sono suddivise in modo equilibrato tra cinque importanti settori a crescita elevata del mercato dei semiconduttori (in percentuale indicativa sul fatturato ST nel 2009(a): Comunicazioni (40%), Elettronica di Consumo (11%), Computer (13%), Automobile (12%), Industriale (8%) e Distribuzione (16%)»: è più facile che le due parti possano incontrarsi su di un interesse industriale comune che non scontrarsi sul valore di un marchio.