La banda larga cresce in tutta Europa e le ultime statistiche dell’Agenda digitale mostrano risultati incoraggianti: attualmente 25.6 cittadini ogni 100 sono abbonati contro i 23.9 del 2009. Questo dato va integrato con la crescita dei collegamenti tramite dispositivo mobile, aumentati del 45%, ovvero 6 dispositivi ogni 100 abitanti.
Sicuramente si tratta ancora di uno stato lontano da una situazione ideale in cui ogni cittadino sia in grado di accedere ai servizi di banda larga: un risultato che l’UE spera di raggiungere entro il 2013, con l’obiettivo della banda superveloce da ottenere entro il 2020.
Ma in termini di qualità, quale è la situazione dei collegamenti europei? Circa un terzo di tutte le linee viaggia a velocità pari o superiori ai 10 Mbps. Solo il 5% è sui 30 Mbps o superiore, mentre lo 0.5% è sui 100 Mbps. La crescita totale dei collegamenti tra il 2009 e il 2010 è stata dell’8%, un dato inferiore all’11% del periodo precedente, ma comunque positivo: «I tassi di crescita stanno subendo un rallentamento in quanto i mercati si evolvono e sono prossimi alla saturazione (in alcuni Stati membri come la Finlandia e la Svezia, i tassi di adozione della banda larga per le linee fisse sono in calo, forse a causa del passaggio dalla banda larga fissa a quella mobile)».
Tra i paesi più coperti ci sono Paesi Bassi e Danimarca che, con le loro 40 linee ogni 100 cittadini, coprono l’80% delle famiglie. Sotto i riflettori ci sono inoltre paesi quali Finlandia, l’Austria, Svezia, Danimarca e Portogallo che hanno i tassi di accesso più elevati di tutta l’UE.
Infine la tecnologia più diffusa è la Dsl (Digital Subscriber Line), nonostante tecnologie come la fibra ottica siano in continua crescita: «La DSL resta la tecnologia più comune per accedere alla banda larga in Europa, con 100 milioni di linee, ma la sua quota di mercato è diminuita a favore degli accessi ad architettura a fibra ottica e degli accessi via cavo con Docsis 3.0 più veloci […] Gli accessi diretti in fibra ottica (tecnologia FTTH – Fiber to the Home) sono aumentati del 40% tra luglio 2009 e luglio 2010, ma al momento rappresentano solo l’1,7% delle linee totali in Europa e sono presenti soltanto in un ristretto numero di paesi».
Nove paesi dell’UE (Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Svezia e Regno Unito) hanno livelli di adozione della banda larga superiori a quelli degli Stati Uniti (pari a 26,4 abbonati ogni 100 abitanti, secondo le statistiche dell’OCSE di maggio 2010). La Grecia e la Repubblica ceca hanno realizzato i migliori progressi nell’ultimo anno (misurati sulla crescita pro capite).
L’Italia non figura né tra i migliori, né tra i peggiori che evidenziano i maggiori miglioramenti. Il che non è una notizia positiva.