È stato completamente distrutto dalle fiamme uno degli edifici storici della Silicon Valley, emblema dei primi pionieristici tempi dell’informatica. Un incendio improvviso e devastante ha incenerito la palazzina di San Jose (California, USA) dove i tecnici della IBM gettarono le basi per la costruzione, e lo sviluppo, delle tecnologie fondanti per le prime generazioni di dischi rigidi della storia. Un luogo simbolo dello spirito della Silicon Valley, ora ridotto a semplice rudere.
Ci sono volute più di otto ore e circa 75 vigili del fuoco per spegnere il devastante incendio dell’IBM Building 25. Le fiamme si sono rapidamente diffuse in buona parte dell’edificio nella notte di venerdì 7 marzo, ma solo nella mattinata del giorno seguente i vigili del fuoco sono riusciti a estinguere gli ultimi focolai. Perentorio il commento di Anthony Pianto, il capitano del San Jose Fire Depertment: «L’intera struttura è completamente irrecuperabile».
A un paio di giorni dall’accaduto, gli inquirenti cercano di capire quale possa essere stata la causa determinante dell’incendio all’edificio, ormai inutilizzato da una dozzina di anni. Lo stato di semiabbandono ha scongiurato la possibilità di causare vittime, ma ha allo stesso tempo reso meno immediata l’identificazione del focolaio e la richiesta di soccorsi per sedare l’incendio. Costruita nel 1957, la palazzina era da tempo nel mirino dell’amministrazione comunale di San Jose, determinata a demolire l’edificio ormai inutilizzato. La determinazione di un nutrito gruppo di cittadini aveva, però, consentito al Building 25 di sopravvivere.
Nel 2006 la necessità di costruire un grande centro commerciale nella zona aveva nuovamente messo a rischio la storica palazzina. A prescindere dall’incendio, infatti, la giunta comunale di San Jose aveva ormai approvato la demolizione dell’edificio e la vendita del terreno alla proprietà del centro commerciale in costruzione per circa 300.000 dollari. Nell’edificio, ora andato completamente perduto, i tecnici dell’IBM svilupparono le prime testine sollevate dall’aria prodotta dalla rotazione dello stesso disco rigido pressurizzato. Un passo fondamentale per il successivo sviluppo, e la miniaturizzazione, dei dispositivi per la conservazione dei dati.