All’apparenza sembrano normali consumatori in fila per l’iPhone, consumatori estremamente in anticipo sui tempi, ma in realtà le persone in fila davanti all’Apple Store della 5° Strada hanno altri obiettivi. Sono un gruppo di ecologisti che sfruttando l’effetto mediatico dell’iPhone vogliono portare alla coscienza di tutti alcuni temi:
Le intenzioni della decina di attivista del gruppo, denominato The Who Farm, sono illustrate in un’intervista rilasciata ad Apple 2.0 e in una lettera intitolata “Waiting for Apples in the Big Apple” mandata a leader politici e anche a Steve Jobs. “Per una settimana resteremo in uno spazio pubblico 24 ore su 24, useremo energia solare, berremo acqua dell’acquedotto di New York, mangeremo frutta (specialmente mele) prodotta con metodi organici, trasformeremo in compost i rifiuti ma soprattutto parleremo della rilevanza di coltivazioni organiche nel processo di una vita più sana, sicurezza del cibo, educazione dei giovani e mitigazione dei fenomeni di mutamento climatico.
Gli ecologisti oltre a conseguire un record sperano di diffondere il loro messaggio. Inoltre dimostreranno come vivere in maniera ecosostenibile. Greenpeace e altri gruppi ecologisti hanno scelto più volte Apple come bersaglio.
In alcuni casi la scelta di Apple è risultata essere un monito per l’intera industria del settore, hanno scelto la “Mela morsicata per il grande appeal” che ha sul pubblico e il mercato. Cosa pensate di queste battaglie e della politica ambientalista di Apple?