Facebook e Twitter sono il mezzo attraverso cui condividiamo col mondo quasi tutta la nostra vita. E nonostante il crollo delle Borse, le dimissioni di Silvio Berlusconi, la manovra Monti, gli italiani sono felici. Anche tristi e confusi, delusi e preoccupati. Ma, forse per la naturale voglia di condividere la gioia con tutti, risultano più felici, da un’analisi sui dati pubblicati attraverso i social network.
Nell’era di Facebook i sentimenti non sono affatto qualcosa di intimo, anzi: aggiornare il proprio stato per comunicare al mondo come stiamo e cosa pensiamo è ormai abitudine di molti. E allora i ricercatori del Cattid, un laboratorio della Sapienza di Roma, hanno pensato bene di approfittare della diffusione di questo rito, per esaminare gli stati d’animo provati e pubblicati su Facebook dagli italiani per tutto il 2011.
Il progetto si chiama Italian Mood e riprende un po’ quello lanciato nel 2009 da Facebook stesso, dal nome Gross National Happiness Index. Da Palo Alto venivano monitorati i sentimenti degli utenti, attraverso un’analisi computazionale che non violava la privacy degli iscritti alla piattaforma. Da quell’analisi risultò chiaro che i giorni in cui la felicità esplode nel cuore degli americani combaciano con le festività. Stavolta, invece, i dati analizzati con Italian Mood su Facebook mostrano una felicità crescente dalle dimissioni del Cavaliere.
Eppure il social network migliore per le analisi sociali resta Twitter. La maggior parte dei cinguettii è infatti visibile a tutti, mentre su Facebook gli utenti stessi restringono l’accesso ai propri dati, tutelando la privacy. Eppure, autotutelati o no, siamo felici e lo scriviamo continuamente sulla Timeline di Facebook.