Lo scorso 12 maggio, senza il solito clamore e con un mese di anticipo rispetto alla passata edizione, sono stati consegnati i trenta Webby Awards, i premi per i migliori siti Web dispensati dalla International Academy of Digital Arts and Sciences di San Francisco. La manifestazione, tra le tante che girano per il web, è la più prestigiosa per tradizione ed importanza ed è giunta quest’anno all’ottava edizione.
Le categorie sono 30, l’anno scorso erano 31, e vanno da quella dedicata all’attivismo online, a quella dedicata agli sport, dalla categoria che premia il sito con la migliore tecnologia, a quella che premia chi ha ideato i migliori strumenti per creare comunità Web. Ad ogni categoria vengono assegnati due vincitori: uno designato dal pubblico e uno designato dai giurati. Quasi mai le decisioni del pubblico corrispondono a quelle dei visitatori, forse più liberi di votare siti irriverenti come thesmokinggun.com, contrapposta alla più tradizionale BBC News scelta dall’Accademia per la categoria Notizie.
Tra i vincitori, due candidati hanno ricevuto due premi: iTunes della Apple si è ritrovato tra le mani i premi per le categorie “Commerce” (un tempo monopolizzate da Amazon) e per le categorie “Music”; Google è risultato vincitore nella categoria “Best Practices”, la categoria che premia il sito con il migliore design, interattività e altri parametri di interazione, e nella categoria “Services”. Anche l’inglese BBC ha ricevuto due premi: Notizie e Educazione.
Importante il ruolo assunto dalla categoria “Community”, che premia i siti che consentono la creazione e la crescita di comunità online. Il premio quest’anno è andato a Wikipedia, l’enciclopedia distribuita nata e cresciuta grazie all’apporto di una comunità di utenti che ne scrivono, correggono e modificano i contenuti.
Come ogni anno, sfogliare i siti dei premiati è un ottimo motivo per rendersi conto del dinamismo del Web. Il premio per la migliore tecnologia è stato assegnato, giustamente, a Map24.com grazie all’innovativo motore delle proprie mappe mondiali, mentre il premio per il miglior sito di viaggi è andato a IgoUgo, una sorta di enorme banca dati di esperienze di viaggiatori, corredate di mappe e fotografie.
Nessun italiano nella lista né dei vincitori né delle nominations [un attento lettore ci segnala che nella categoria “Personal Sites” è presente la nomination del sito Brukoworld dell’italiana Sara Lando]. L’anno scorso nella categoria “Informazione governativa”, tra i cinque finalisti era presente anche il sito del Comune di Bologna. I premi continuano ad essere anglo-centrici: è stato premiato solo un sito non anglosassone, il bel sito del negozio francese Colette.
Come nella scorsa edizione, non c’è stata una vera e propria premiazione, ma una semplice comunicazione stampa. Sono finiti i tempi, specialmente ad inizi 2000, che vedevano questi “Oscar dell’Internet” affascinare con celebrazioni stile Hollywood ospiti e vincitori. La manifestazione è stata sin dall’ano scorso relegata ad una dimensione più umana.
Riportiamo nella scheda qui sotto tutte le categorie premiate ai Webby Awards, con i vincitori scelti dalla giuria e dal pubblico.
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